Arbusto sempreverde a portamento prevalentemente cespugluoso con fitti rami irregolari e spinosi che può raggiungere anche un'altezza di oltre 2 metri.

Le sue piccole foglie sono ovali, con il margine dentellato verso l'apice, di consistenza coriacea, lucide, di color verde scuro, possono assumere le tonalità del bronzo durante il freddo dell'inverno. Le foglie persistono durante tutto l'inverno per cadere a primavera, mano a mano che la pianta emette quelle nuove.

I fiori sono bianchi con 5 piccoli petali a forma di stella, riuniti in densi corimbi, portati da un piccolo calice a tubo.

I frutti sono costituiti da bacche polpose tondeggianti, grandi circa come un pisello di un bel colore rosso-arancio. Si presentano riunite in grappoli decorativi e possono rimanere sulla pianta fino a primavera. All'interno di ogni frutto si trovano 5 piccoli semini.

I frutti, oltre che molto ricercati durante la stagione invernale da merli e tordi, sono commestibili anche per l'uomo e se ne possono ricavare squisite marmellate e gelatine.

La Pyracantha per le sue esuberanti fioriture e i suoi frutti colorati, viene coltivata fin dal XVIII° secolo per abbellire giardini e soprattutto per il rinverdimento e il consolidamento delle scarpate stradali.

 “Pyracantha” proviene dalle parole greche: “Pyros” = fuoco e “Acanthos”=spinoso, in riferimento al colore dei suoi frutti e alle spinosità dei rami.
Anche l'epiteto “coccinea” si riferisce al colore scarlatto dei frutti.