Stampa
Visite: 4073

PASSEGGIATA DEL 25 APRILE :


Alla riscoperta dei luoghi del passato, dalla “Croce al Masso” presso Montecerboli per visitare, conoscere, riscoprire le bellezze del territorio.
Molto spesso pur vivendo in un territorio ricco di tradizioni e bellezze paesaggistiche, ci capita di non apprezzare, né riconoscere questi valori conservati e tramandati nel tempo che, insieme all’unicità dell' ambiente e della sua storia sono parte integrante della nostra cultura.
Per questo l’Associazione pro Valle Montecerboli e Larderello, ha lanciato l’idea di un progetto, con lo scopo di valorizzare e far conoscere agli abitanti della zona e ai turisti, quanto di bello ci circonda ed è nata così da subito un’intensa collaborazione tra la Pubblica Assistenza Alta Val di Cecina, tra gli appassionati di trekking della “Carrozzadergambini”, tra l’Amministrazione Comunale di Pomarance e l’Unione dei Comuni.
Questa straordinaria sinergia di persone motivate dalla comune passione verso il proprio territorio, si è fatta carico dell’impegno di riscoprire e valorizzare un itinerario che tocca vari punti di interesse storico-naturalistico nelle vicinanze del paese di Montecerboli.

Si è provveduto perciò, alla completa riqualificazione di un percorso già esistente e segnalato sulle cartine, rendendolo agibile in alcuni punti interrotti dalla vegetazione e dai rifiuti. Sono stati ampliati, modificati e aggiunti dei tratti permettendo il passaggio del sentiero più vicino a quei siti ricchi di storia e tradizione o esaltando sorprendenti scorci e panorami, perfettamente incastonati in una realtà industriale unica al mondo.

Il nostro itinerario ha inizio dalla “Croce al Masso” all’ingresso del paese di Montecerboli, un’area verde attrezzata da sempre punto di incontro, caro da generazioni agli abitanti del paese. Da qui, percorrendo la vecchia strada dei Gabbri, si arriva nei pressi della Centrale Geotermica Enel “Nuovo Gabbro”, poi proseguendo il percorso in direzione nord ovest e scendendo lungo il sentiero, arriveremo ai resti delle Terme di San Michele, note fin dall’epoca romana per i benefici che l’acqua sulfurea aveva per la cura delle malattie della pelle e delle ossa. Qui si possono ancora vedere le vasche ricolme di acqua calda termale, collegate agli ambienti della zona residenziale tramite un originale ponte a campate asimmetriche.
Intorno la natura è incontaminata e il piccolo torrente Radicagnoli ci offre i suoi salti, i suoi tonfi e le sue cascate scorrendo tra le verdi rocce ofiolitiche, lambendo perfino una vecchia miniera di rame nelle vicinanze. Attraversando il ruscello e proseguendo lungo il sentiero che risale il Poggio di Spartacciano, possiamo arrivare ai resti dell’antico Eremo di San Michele alle Formiche, edificato nel 1300 dai monaci Celestini, che conserva tra i suoi ruderi storie e leggende tramandate da generazioni.
Da questo punto, lo splendido panorama spazia sulle dolci colline della nostra zona, mostrando Pomarance, Volterra e la Rocca Sillana.
L’inaugurazione di questo percorso (anche se non completamente ultimato, causa motivi tecnici e burocratici), è previsto nella giornata del 25 aprile prossimo, con ritrovo alle ore 9 nel piazzale di Croce al Masso. Al termine della passeggiata, prevista per le 13 circa, sarà organizzato un piccolo ristoro per tutti i partecipanti con visita successiva alla Centrale Enel.
Per aver reso possibile il progetto di riqualificazione di questo percorso, è doveroso ringraziare oltre l’Amministrazione Comunale di Pomarance e i proprietari dei terreni toccati dal sentiero, i volontari delle varie Associazioni, che con il loro impegno e il loro lavoro, hanno reso possibile la riscoperta di un pezzetto di storia del nostro passato.

escursi 25 aprile 
sm
smdopo
 sm4
 smdopo2


 

 


 

 

Alcune frasi tratte dal libro "Il mondo a piedi. Elogio della marcia"

di David Le Breton professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo.

“Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi (…) Spesso camminare è un espediente per riprendere contatto con noi stessi! [...]Camminare è un modo tranquillo per reinventare il tempo e lo spazio. Prevede uno stato d’animo, una lieta umiltà davanti al mondo, un’indifferenza alla tecnica e ai moderni mezzi di trasporto o, quantomeno, un senso di relatività delle cose; Fa nascere l’amore per la semplicità, per la lenta fruizione del tempo. Camminare riduce l’immensità del mondo alle dimensioni del corpo. [...]Camminare è un metodo per calarsi nel mondo, per compenetrarsi della natura, per mettersi in contatto con un universo che rimane inaccessibile alle normali modalità di conoscenza e di percezione. Con il proseguire del cammino, il viaggiatore allarga lo sguardo sul mondo, immerge il suo corpo in una nuova condizione. [...]Sicché un cammino non è necessariamente prigioniero di una vasta geografia, può anche compiersi in uno spazio ristretto, perché ciò che conta è soprattutto la qualità dello sguardo. [...]Camminare è un modo per decondizionare lo sguardo, incide un percorso non solo nello spazio ma anche nell’intimo, conduce a percorrere le sinuosità del mondo e del proprio essere in uno stato di ricettività, di alleanza. Geografia dell’esterno che si congiunge a quella dell’interno svincolandola dalle normali costrizioni sociali; “la bella strada color lavanda impallidisce a ogni secondo. Nessuno l’ha mai percorsa, anch’essa é nata con il giorno. E il villaggio là in fondo non attende che Voi per risvegliarsi all’esistenza”.