Albero a foglia decidua alto fino a 20-25m, può vivere fino a 100-250 anni. L’apparato radicale è piuttosto superficiale ma robusto e rende la pianta capace di resistere anche ai venti più insistenti.
La chioma espansa rotondeggiante, è molto elegante con rami spaziati. La corteccia del tronco inizialmente è tesa, liscia, grigiastra con lenticelle piccole, poi si fessura in placche rettangolari nelle piante adulte. Anche i giovani rami sono lisci e lucidi e portano gemme di forma piramidale color tabacco.
Le foglie sono composte da 5/13 elementi, senza peduncolo, attaccate lungo la nervatura principale; di forma strettamente lanceolata e margine seghettato irregolarmente. Sono lunghe circa 7 cm, di color verde scuro che in autunno vira in bellissime tonalità di rosso e di giallo.
I fiori sui rami dell’anno precedente, sono riuniti in brevi fascetti penduli e compaiono prima delle foglie. Sono lunghi 5-6 mm, raggruppati in numero di 10-30, poco appariscenti di color porporino, privi di calice e corolla.
I frutti sono samare lanceolate, che rimangono sulla pianta anche dopo la caduta delle foglie. Lunghe 3-6 cm presentano all’estremità superiore un’aletta provvista di rostro. Il seme è posto alla base della samara.
Il legno del frassino è molto chiaro, duro, ma duttile. Un tempo veniva impiegato per la costruzione di molteplici attrezzi sportivi, dai remi agli alberi delle imbarcazioni, ai bastoni per l’hockey, racchette e sci.
Il fogliame veniva utilizzato per l’alimentazione del bestiame. Le gemme invece, trasformate in macerati glicolici vengono oggi utilizzate in erboristeria come depurativo e antinfiammatorio, utili anche per le vie urinarie, per l’ apparato osteoarticolare, contro l’acido urico e come disintossicante epatico.
Nelle antiche leggende nordiche il frassino era ritenuto sacro, tanto che Odino, sommo dio nordico, si dice abbia modellato il primo uomo da un pezzo di legno di questa pianta.
La controversa etimologia fa derivare il suo nome scientifico dal greco ‘Phrassein’ che significa ‘assiepare’, ma anche dal latino ‘fragor=fracasso, fragore’, poiché la pianta era considerata sacra a Poseidone in origine dio dei terremoti. Con il termine ‘angustifolia’ (dal latino 'angusti e folia=foglia stretta'), si descrive la forma delle foglie più strette di quelle del ‘Fraxinus excelsior’.
In alcune regioni d’Italia è una specie protetta da leggi forestali regionali.
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