Pianta perenne con due tuberi globosi molto resistenti, dotata di lunghi fusti che possono raggiungere anche i 50 centimetri.
Le poche foglie basali sono di forma ovato-lanceolata, color verde chiaro, mentre quelle superiori inguainano il fusto.
L'infiorescenza è una spiga lassa, formata da 4-12 fiori di media grandezza.
I lunghi sepali ovali sono ristretti all'apice e possono avere un colore variabile che va dal bianco al rosa violaceo con evidente nervatura centrale.
I petali triangolari, dritti e brevissimi sono pelosi, di colore verdognolo.
Il labello è trilobato, con globi laterali gibbosi e pelosi, mentre la parte mediana è di colore marronastro con margini gialli. Si presenta vellutato e convesso, con due pseudo-occhi piccolini, verdastri e un curioso disegno variabile che rassomiglia all'addome delle femmine di alcuni imenotteri, tanto da attrarre i maschi che, visitando il fiore, garantiranno l'impollinazione della pianta.
L'epiteto "apifero" che descrive la pianta, proviene dalle parole latine: "apis" e "fero" che significano appunto: "portatore di ape'', mentre la parola 'Ophys' significa ciglio per descrivere la pelosità vellutata del fiore.
Specie protetta
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