cdg-f-vitalba-fiammella   Nome scientifico: CLEMATIS FLAMMULA
  Nome comune: VITALBA FIAMMELLA
  Famiglia: Ranunculaceae
  Fioritura: Maggio-Agosto
  Habitat: Macchie, cespuglieti, siepi, bordi di strade. Fino a 800 m. Non è presente in Piemonte, Val d’Aosta, Trentino


Descrizione

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La Clematis flammula viene spesso scambiata per la Clematis vitalba, ma con un po’ di attenzione, possiamo notare che la ‘flammula’ ha foglie più semplici, meno pennate, non ha i sepali pelosi, ma solo una leggera pubescenza nella parte inferiore; ha fiori molto più bianchi e soprattutto non espande le sue ramificazioni troppo in alto e con minor consistenza dei fusti.

E’ un arbusto perenne rampicante alto da 2 a 4 metri, con robusto rizoma legnoso, da cui si originano i fusti. Questi altrettanto legnosi alla base hanno un aspetto lianoso, sono di colore verde-marronastro-violaceo, angolosi in alto.

Le foglie sono decidue, bipennate con segmenti oblunghi, interi o trilobati, glabri su ambedue le parti, con margine intero o dentellato, color verde glabro. Sono portate da piccioli lunghi 5-6 cm, spesso contorti o arrotolati al fusto o sul peduncolo della stessa foglia o di altre foglie, tanto da sembrare un insieme aggrovigliato che facilita la pianta nell’arrampicarsi.

I fiori sorretti da lungo peduncolo, sono disposti in grandi e ricche pannocchie molto vistose, terminali o poste all’ascella delle foglie. La corolla grande 2-2,5 cm è formata da 4 (talvolta5) sepali petaloidi di colore bianco brillante leggermente bilobati e liberi tra loro, con la parte inferiore appena pubescente. Al centro sono presenti numerosi stami bianchi con antere giallastre, prima riunite strettamente, poi divergenti durante la fase di fioritura. I fiori sono molto profumati, dall’aroma che ricorda vagamente la mandorla. Il frutto è un achenio di forma ovale- compressa, che porta all’apice lo stilo trasformato in una lunga coda piumosa.

La Clematis flammula è una specie officinale tossica che veniva utilizzata nella medicina popolare contro i reumatismi e la gotta e talvolta come sedativo, anche se l’uso si presentava molto rischioso. Le parti verdi infatti contengono anemonina, clematidolo, saponine e altre sostanze che la rendono altamente tossica. Nonostante questo, come per la Clematis vitalba, anche i giovani germogli della ‘flammula’ vengono raccolti e consumati come gli asparagi, in frittate, sformati, previa bollitura. Con i suoi rami lunghi, flessibili e robusti, una volta venivano confezionate ceste utilizzate in campagna. Talvolta questa pianta viene è coltivata come specie ornamentale per la sua spettacolare fioritura bianco lucente.

Il suo nome ‘Clematis’proviene dal diminutivo di ‘kleta’ una antica parola greca che significava ‘tralcio’, alludendo al portamento della pianta. ‘Flammula’ invece deriva dal latino e significa ‘fiammella’, indicante il bianco lucente e fiammeggiante dei suoi fiori. Il nome popolare di ‘vitalba’ significa vite alba, cioè bianca.

                    



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Vitalba fiammella -- Clematis flammula