cdg f farfaraccio 001   Nome scientifico: PETASITES HYBRIDUS
  Nome comune: FARFARACCIO MAGGIORE
  Famiglia: Compositae
  Fioritura: Marzo-Giugno
  Habitat: Luoghi e terreni molto umidi, bordi di fossi, ruscelli e fiumi. Fino a 1500 m.


Descrizione

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Pianta perenne erbacea di notevoli dimensioni fornita di un grosso rizoma tuberoso, carnoso, strisciante che genera a primavera, il fusto fiorifero, che può allungarsi fino a un metro e poi le grandi foglie.

 

Queste si sviluppano completamente dopo il periodo della fioritura e possono raggiungere oltre 80 cm di diametro. Sono reniformi, con margine dentato, di colore verde acceso sopra, mentre la parte sottostante è ricoperta da una fitta lanugine grigiastra, che tende a sparire lasciando solo tracce di peluria biancastra sulle nervature.

 

L’infiorescenza è portata da un racemo allungato, eretto, alto 15-30 cm, ricoperto da brattee color porpora ed è formata da fiori tubolosi femminili e maschili, distinti dalla diversa lunghezza. Questi riuniti in capolini color bianco-rosa-porpora, vengono fecondati dalle api e da altri insetti.

Il frutto è un achenio con pappo biancastro di setole lunghe fino a 1cm.

 

Nella medicina medievale venivano usati i rizomi ridotti in polvere per combattere le macchie e le imperfezioni della pelle. Nel secolo XV°, la pianta venne utilizzata per curare la peste.

Ancor oggi si apprezzano le sue proprietà medicinali che trovano applicazione come antispasmodico muscolare e per inibire il rilascio di istamina, nel trattamento delle riniti allergiche. La pianta contiene infatti Petasina e Isopetasina, due potenti agenti vasodilatatori.

Con moderazione si possono cucinare i gambi giovani più teneri, che in alcune regioni d’Italia vengono gustati fritti.

 

Il nome generico della pianta deriva dal greco “Petasos”, ovvero un cappello a tese larghe, anticamente usato per ripararsi dalla pioggia e dal sole, che ricorda la forma di queste grandi foglie.

 

Fotografata nei pressi del Pozzo della Campana (Vecchie Terme di san Michele), ma la possiamo osservare vicino a tutti i corsi d'acqua della nostra zona.

                    



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Farfaraccio maggiore -- Petasites hybridus