Descrizione

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Pianta erbacea perenne munita di un piccolo bulbo squamoso, fascicolato, dal quale si diparte un robusto fusto cilindrico alto fino a 80 cm.

foto-cdg-f-giglio-san-giovanniLe sue foglie si presentano numerose sparse lungo tutto il fusto, lineari, lanceolate, acuminate, progressivamente più ristrette verso l'alto. Di colore verde lucido percorse da numerose nervature.

I fiori, molto belli e appariscenti possono essere solitari o in gruppi di 3-5, ma possono arrivare fino a 10 elementi, riuniti in racemi lassi, portati da brevi peduncoli. Sono composti da 6 grandi petali ellittici-acuminati rivolti verso l'alto, di color arancio vivo con vistose punteggiature scure a rilievo, con 6 lunghi stami e antere violacee.

 

Il frutto è una capsula ovoide di circa 4 cm contenente numerosi semi appiattiti e scuri, che maturano a settembre.

foto-cdg-f-giglio-san-giovanniAl giglio, che ritroviamo scolpito anche nei bassorilievi assiri, vengono associate diverse leggende legate alla mitologia. In una si racconta che Giunone, mentre allattava il piccolo Ercole, avesse perso delle gocce di latte, che dettero origine alla pianta, simbolo di amore, fedeltà e procreazione.

Il suo nome scientifico proviene dalle parole latine "Lilium", con la quale venivano generalmente indicati i gigli e "bulbiferum" che significa "portatore di bulbo", in quanto alla base delle foglie spesso sono presenti piccoli bulbilli.

Il nome popolare "Giglio di San Giovanni", si riferisce al periodo di massima fioritura della pianta, che simboleggia il solstizio d'estate e coincide con la festività di San Giovanni.

Questa bella pianta è protetta dalle leggi regionali a tutela della flora, inserita nella "LRT" (Lista Rossa Toscana) delle specie protette, in quanto vittima di raccoglitori sconsiderati e soprattutto di cinghiali golosi del suo bulbo.

 

Fotografata a Poggio Mutti nella Riserva di Cornate e Fosini e Botro ai Buchi (nei pressi di Volterra).

 

ALTRE FOTO

Giglio di San Giovanni • Lilium bulbiferum

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