cdg-f-nespolo-selvatico   Nome scientifico: MESPILUS GERMANICA
  Nome comune: NESPOLO SELVATICO
  Famiglia: Rosaceae
  Fioritura: Maggio-Giugno
  Frutti: Ottobre - Novembre
  Habitat: cresce in boschi radi di latifoglie o incolti in posizioni fresche, semiombrose, su tutti i tipi di terreno, tranne quelli eccessivamente umidi; fino a 1000m. Presente su tutto il territorio, raro in Calabria.


Descrizione

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Pianta originale dell’areale caucasico, diffusa poi nell’Asia e nell’Europa Meridionale, inselvatichita e spontaneizzata in tutta la nostra Penisola, dopo esser sfuggita ad antiche coltivazioni.

Il Nespolo Selvatico è un piccolo albero a foglia caduca, molto resistente al freddo, a lenta crescita, con rami spinosi e contorti, ricoperti da una fitta pelosità biacastra, che cadendo nel secondo anno di vita della pianta, lascia i rami nerastri. Può essere alto fino a 6 metri, con chioma espansa e corteccia grigio-bruna fessurata verticalmente.

Le foglie sono alterne, ovali e finemente dentate solo verso l’apice, di color verde opaco, con presenza di leggera peluria. Portate da un corto picciolo hanno forma lanceolata che si restringe a cuneo verso l'alto. Diventano di una bellissima tonalità rossatro-ramata in autunno.

I fiori sono vistosi, ermafroditi, con 5 petali bianchi e antere rosate e spuntano alle estremità dei rametti fogliosi. Hanno un corto peduncolo dove sono inserite alcune brattee; con cinque sepali  triangolari molto pelosi che sporgono e separano i 5 petali di forma ovale-concava.

I frutti (in realtà falsi frutti) detti pomi, formati dal ricettacolo e dal calice che accrescendosi racchiudono il vero frutto, che contiene 5 semi scuri legnosi. I pomi sono ovali, giallo-brunastri, ferruginei e pelosi, a buccia ruvida, con diametro di circa 2 centimetri e mezzo, ricoperti di leggera peluria, portati su un gambo piuttosto corto. Hanno una profonda depressione all’apice, coronata dai vistosi residui del calice.  I frutti non cadono dall’albero dopo la maturazione e per essere consumati necessitano di una fase di “ammezzimento”, ricoperti di paglia in ambiente fresco, finché non diventino morbidi. Malgrado il loro sapore acidulo, sono abbastanza polposi e possono essere utilizzati nella preparazione di liquori e marmellate.

Molto apprezzati da Greci e Romani, erano consacrati al dio greco Crono e al dio latino Saturno, poiché venivano considerati armi di difesa contro le energie negative. Utilizzati anche nella medicina popolare per curare emorroidi, calcoli renali e disturbi digestivi. Col tannino contenuto nella corteccia e nelle foglie della pianta venivano conciate le pelli.

Il legno particolarmente duro, si prestava per piccoli lavori artigianali e forniva un ottimo carbone.

La moderna erboristeria attribuisce a questa pianta proprietà astringenti, diuretiche, febbrifughe e regolatrici epatiche, perché ricca di potassio, magnesio, caroteni e antiossidanti. L’etimologia del suo nome deriva dalla parola greca “Méspilon” con la quale venivano descritte alcune piante simili ai Biancospini Orientali rassomiglianti al Nespolo. L’epiteto “Germanica” invece, venne erroneamente adattato da Linneo nella classificazione della pianta, che sospettò che l’areale di origine potesse essere la Germania.

Fotografato sui "Poggi di Prata".

                    



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Nespolo selvatico --- Mespilus germanica