cdg a olivo 001   Nome scientifico: OLEA EUROPEA
  Nome comune: OLIVO (Ulivo)
  Famiglia: Oleaceae
  Fioritura: Maggio-Giugno
  Frutto Ottobbre - dicembre
  Habitat: Pianta termofila che si adatta a diverse tipologie di terreni, da freschi e ben drenati a grossolani e rocciosi, acidi, calcarei e perfino salini. Fino a 900m. Raro nella Pianura Padana, in Piemonte e in Val d’Aosta. Allo stato spontaneo, come arbusto è un componente della Macchia Mediterranea (Oleastro).


Descrizione

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L’Olivo pianta simbolo per eccellenza del Mediterraneo affonda le proprie radici nella storia dell’umanità. Da sempre considerato emblema  di pace, saggezza e sapienza, ma anche di sacralità e spiritualità in tutte le religioni, tanto da essere apprezzato, come un dono divino.

Utilizzato per la produzione del prezioso olio, ricca risorsa fin dall’antichità soprattutto nell'uso alimentare e per la conservazione dei prodotti, nonchè apprezzato come coadiuvante nei massaggi, componente di cosmetici e per l’illuminazione delle lanterne.

Sembra che le origini dell’Olivo risalgano a circa 6/7000 anni fa, nei paesi del Mediterraneo Orientale e grazie a Greci, Fenici e Cartaginesi sia giunto successivamente fino a noi.

Veniva considerato una pianta immortale per la capacità di autorigenerarsi dalle sue stesse radici, tanto che gli antichi Egizi lo raffiguravano nei bassorilievi dei loro templi e attribuivano alla dea Osiride il merito di aver insegnato all’uomo l’utilizzo del prezioso olio. Numerose sono le leggende che la mitologia greca racconta intorno alla pianta dell’Olivo e attribuisce a Mercurio il privilegio di averlo iniziato a coltivare. Allo stesso tempo Atena, dea della Sapienza, protettrice di Atene, avrebbe per prima fatto germogliare da una roccia, una piantina d’Olivo per farne dono agli Ateniesi. La pianta era talmente tenuta in considerazione dagli antichi Greci, che veniva punito con l’esilio, chiunque ne avesse rubata o danneggiata una. Perfino nelle devastanti guerre tra Sparta e Atene, venivano sempre risparmiatele piante d’Olivo, considerate sacre.

La tradizione ebraica racconta di tre semi, posti da un angelo tra le labbra di Abramo, sepolto sul Monte Tabor, che avrebbero dato origine a un cipresso, a un cedro e a un olivo. Nella Bibbia un ramoscello d’olivo, simbolo di riappacificazione tra Dio e gli uomini, portato nel becco da una colomba, annunciò a Noè la fine del diluvio. E mille altri ancora sono gli aneddoti, le storie e le leggende che ci legano a questa straordinaria pianta. Di sicuro sappiamo che nel VII° secolo a.C.,

gli Etruschi avevano imparato a coltivare l’olivo e ne possedevano estese piantagioni. Più tardi i Romani si specializzarono nella coltivazione di una decina di varietà di Olivo, riuscendo a selezionare ben 5 gusti diversi di olio a seconda del grado di maturazione e di raccolta del frutto.

Nel 580 a.C. una vera e propria “borsa dell’olio” ne regolamentava il commercio, dove i “Negotiatores Olearii”, trattavano i prezzi secondo la qualità del prodotto. In seguito con la caduta dell’Impero Romano e le successive invasioni barbariche, l’utilizzo dell’olio scomparve, lasciando come conseguenza boschi e terre incolte.

Solo nel XII° secolo, grazie ai monaci Benedettini e Cistercensi, venne ripresa la coltivazione dell’Olivo, concentrando grandi piantagioni nella Puglia e nell’Italia Meridionale, finché nel 1400 alcune agevolazioni previste dal governo mediceo, riportarono la diffusione dell’Olivo in grandi coltivi in tutta la Toscana e l’olio italiano venne conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

 

 

L’Olivo è una pianta sempreverde di medie dimensioni, alto circa 15 metri. Ha chioma ovale, lassa, color verde argentato, con i rami fruttiferi piuttosto penduli secondo la varietà e necessita di potature annuali per ottenere una maggior produzione di olive da olio.

E’ una pianta molto longeva, che in condizioni favorevoli può raggiungere i mille anni, per il fatto che può  produrre nuovi polloni dall’apparato ipogeo detto “ceppaia”. Nei primi tre anni di vita l’olivo emette dei fittoni, che si trasformano in seguito in radici piuttosto superficiali, che pur non superando un metro di profondità, garantiscono alla pianta un’ottima presa anche nei terreni più rocciosi. Il tronco è eretto, sinuoso e nodoso spesso cavo e contorto, con corteccia grigiastra, diviso con l'età in robuste ramificazioni, che conferiscono ad ogni esemplare una struttura diversa.

Le foglie sono lunghe 5-8 cm, opposte, di forma lanceolata con la superficie superiore color verde glauco, mentre l’inferiore, è ricoperta da una caratteristica peluria stellata di color argenteo, che protegge la pianta dall’eccessiva traspirazione, durante la stagione siccitosa.

cdg a olivo 008I fiori sono ermafroditi, piccolissimi, formati da un calice di 4 sepali e una corolla imbutiforme  costituita da 4 petali color bianco crema. Benchè leggermente profumati non attirano gli insetti impollinatori, ma l'impollinazione è affidata al vento.. Sono riuniti in grappoli (di 10-15 fiori), chiamati “Mignole”, emessi dai rametti dell’anno precedente.

I frutti sono le olive, drupe ovali carnose, oleose, lunghe fino a 3 cm, dalla cui polpa si estrae l’olio, (a differenza degli altri oli che vengono estratti dai semi).La buccia dell’oliva varia da un colore verde chiaro, al violaceo, al nero a seconda dei cultivar e del grado di maturazione. All'interno è contenuto un seme legnoso,affusolato marronastro e rugoso.

Oltre che per l’estrazione dell’olio, i frutti possono essere utilizzati nell’alimentazione, opportunamente conservati. 

Il legno dell'Olivo è giallastro, profumato e resistente, molto apprezzato per le piacevoli venature e ondulazioni di colore, adatto per la realizzazione di piccoli utensili. È anche un ottimo combustibile.

L’origine della pianta è controversa. Per alcuni potrebbe derivare dall’olivo selvatico (Oleastro); viceversa sarebbe quest’ultimo, proveniente dagli olivi coltivati, che si sarebbe inselvatichito.

Come rimedio fitoterapico, l’Olivo è apprezzato per le sue proprietà antisettiche, ipotensive, lassative, emollienti che possiamo ritrovare direttamente nel suo olio, usato anche nella preparazione di saponi e creme per la pelle. Le foglie contengono “Uleuropeina”, potente antiossidante che rafforza le ossa, l’apparato immunitario e sembra perfino in grado di inibire le cellule tumorali. Si può preparare un decotto di foglie per abbassare la pressione e la glicemia, ma da utilizzare con le dovute cautele!

Con i semi delle olive vengono confezionati particolari cuscini anticervicale, mentre con l’acqua della spremitura delle olive è possibile elaborare una sostanza ecologica simile alla plastica.

Il nome della pianta proviene dalla parola latina “Ulivum” a sua volta dal greco arcaico “Elaion-Oléia” col significato di luce o lampada.

I nemici dell’Olivo, oltre la rigidità del clima e le forti gelate che possono provocare la morte della parte aerea della pianta, sono soprattutto le “mosche olearie” , le cui larve minano l’oliva fino a distruggere intere produzioni.

Nei millenni l’olivicoltura ha subito cambiamenti sostanziali e insieme all’olio si è diffusa nel mondo una particolare educazione alimentare, frutto della saggezza e dell’esperienza di 6000 anni, che la scienza moderna ha riscoperto come “Dieta Mediterranea”.

                    



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