RAMARRO OCCIDENTALE - LACERTA BILINEATA


  • ramarro 005Classe: Reptilia
  • Ordine: Squamata
  • Sottordine: Sauria
  • Genere: Lacerta
  • Specie: Lacerta bilineata (Daudin 1802)

DISTRIBUZIONE E HABITAT

ramarro 002Questa specie è presente dalla Spagna alla Croazia, alla Germania. In Italia è comune in tutta la penisola, comprese le isole, esclusa però la Sardegna. Frequente in prati, boschi, macchia mediterranea, versanti aperti e soleggiati, in prossimità di rocce e cespugli. Su ruderi, pietrame e ambienti antropizzati.

DESCRIZIONE

ramarro 003Il ramarro si presenta come una robusta lucertola molto appariscente, con corpo massiccio, lungo fino a 50 cm, compresa la coda. Il corpo è elegante, sinuoso e alla base della testa, piuttosto snella e distinta dal collo, sono presenti membrane timpaniche. Nel maschio, la parte superiore del dorso è di colore verde brillante con striature e punteggiature accentuate, che nel ventre variano nei toni giallastri. Nel periodo riproduttivo la gola e il muso dei maschi diventano azzurro intenso. Le femmine sono un poco più piccole, con livrea verde e striature longitudinali più chiare e punteggiature meno evidenti. Tutte e quattro le zampe sono dotate di 5 dita che terminanti in 5 artigli appuntiti. La coda del ramarro, se tirata si spezza con facilità, continuando a muoversi autonomamente. Catturato o infastidito, diventa mordace, anche se non è velenoso.

ALIMENTAZIONE

ramarro 004L’ alimentazione è basata su piccoli invertebrati, insetti, larve, molluschi, uova e nidiacei. Occasionalmente i ramarri, possono nutrirsi anche di vegetali come bacche e piccoli frutti selvatici. Ha abitudini principalmente diurne, agile e rapido nei movimenti, ottimo corridore, saltatore e arrampicatore, in grado di procurarsi cibo a qualsiasi costo.

 RIPRODUZIONE

ramarro 001Durante la stagione riproduttiva, che va da aprile a giugno, i maschi diventano molto aggressivi. Da sedentari e territoriali, dopo la quiescenza invernale, intrattengono cruente e ritualizzate lotte. Affrontano il rivale tenendo la testa alzata, nell’intenzione di spaventarlo, mostrando il proprio sottogola azzurro, mentre con svelti movimenti della coda, frustano ripetutamente l’aria. Il maschio vincitore avrà diritto di accoppiarsi con la femmina, che durante tutta la fase, la tratterrà mordendola sui fianchi. Non è raro infatti notare qualche femmina con evidenti segni di ‘V’ sul corpo, lasciati dalla dentatura del partner. Circa 4 settimane dopo, la femmina scaverà una buca, profonda una decina di cm, dove verranno deposte fino a 20 uova, lunghe poco meno di 2 cm. Si schiuderanno dopo circa 3 mesi. I piccoli ramarri, alla nascita sono di colore marronastro e misurano da 3 a 6 cm.

PERICOLI: Il ramarro è predato da uccelli rapaci come il biancone, l’aquila e  il gufo reale. Da serpenti come i biacchi e altre bisce e da piccoli mustelidi.

In Italia il ramarro, benché abbia ancora una buona diffusione, appare in declino rispetto al passato, tanto che in alcune regioni è protetto attraverso normative che tutelano la fauna.

 

CURIOSITA’: Anticamente il ramarro veniva chiamato ‘Ramarius’, per le sue abitudini di fermarsi a lungo su cespugli e rami, a differenza di altre lucertole che stanno sui muri.