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Per Volterra le Balze, non sono solo un fenomeno geologico che ha sconvolto l’intera collina,  ma rappresentano anche un affascinante simbolo naturalistico, che insieme ai suoi preziosi monumenti e alla sua storia, hanno reso la città unica al mondo.

balze sera 016I continui movimenti franosi dell’area delle Balze, sono provocati dall’azione delle acque meteoriche che infiltrandosi attraverso lo strato sabbioso superiore permeabile, vanno a raggiungere le argille impermeabili sottostanti. Queste venendo erose e asportate velocemente, causano la mancanza di sostegno allo strato superiore, accelerandone il crollo. Nel lento, inesorabile fenomeno di erosione e di frane,  si vengono a formare situazioni morfologiche spettacolari, con alti  pinnacoli rocciosi color ocra e sottili pareti verticali con affascinanti stratificazioni  che mostrano la composizione delle colline volterrane.

balze sera 017La voragine delle Balze, in continuo inesorabile movimento ha inghiottito la grande necropoli etrusca che si trovava in quest’area,  parte delle mura etrusche del 4° e 3° secolo a C. e diversi edifici medievali, tra cui le chiese di san Giusto al Botro e di san Clemente, già lesionate intorno al 1140.  Inesorabilmente dal 1614 al 1627 continuarono a crollare parti di questi edifici, fino al 1648. Poco dopo anche la chiesa di san Marco e il monastero femminile che si trovava nelle vicinanze, furono abbandonati intorno al 1710 a causa delle numerose lesioni, dovute ai continui movimenti franosi. In seguito, quando questi edifici vennero demoliti, furono recuperate parte delle decorazioni e delle pietre per la costruzione delle nuove chiese.  Non rimase indenne nemmeno la Badia Camaldolese, che oltre alla costante minaccia dell’erosione delle Balze,  fu scossa da un violento terremoto nel 1848, che costrinse i monaci all’ abbandono dell’edificio.

balze sera 019Nel tempo, vari sono stati i tentativi per tentare di arrestare il movimento franoso delle Balze. Si provò nel 1767, addirittura con la costruzione di un muro, che però non portò a nessun beneficio. Più di un secolo dopo nel 1882 venne presa la decisione di  rimboschire le superfici argillose in alcune aree interessate alle frane e pare che con questo accorgimento si sia potuto almeno un poco rallentare l’inesorabile  e spettacolare movimento franoso.

balze sera 021Anche l’illustre medico naturalista toscano del ‘700 Giovanni Targioni Tozzetti, nella sua opera “Relazionid’alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana”, volle così descrivere e riportare i suoi studi riguardanti il fenomeno delle Balze:

‘’’’’’’Dell’acqua piovuta sopra il monte di Volterra, una parte sola verso il mare per le pendici del monte e passando sotto l’alto ammasso di strati di tufo e panchina, giunge fino agli inferiori strati di creta o mattaione che servono da base di fondamento al monte, dove si raccoglie in fonti. Ora questi scoli e queste fonti, facendosi strada verso l’Era e verso la Cecina, hanno talmente corroso l’ammasso degli strati suddetti composti di terra floscia come ceneracciolo, che hanno prodotto frane e dirupi perpendicolari così orribili che non si possono guardare quelle profondità senza patire di vertigine.’’’’’’’

 

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 Le Balze