cdg-f-canapa-acquatica   Nome scientifico: EUPATORIUM CANNABINUM
  Nome comune: CANAPA ACQUATICA
  Famiglia: Asteraceae
  Fioritura: Luglio-Settembre
  Habitat: radure e bordi di boschi umidi, luoghi ombrosi, argini e greti di corsi d’acqua e paludi. Suoli ricchi, argillosi e profondi . Comune in tutta la Penisola da 0 fino a 1300 m.


Descrizione

L’Eupatorium  cannabinum è una pianta erbacea perenne nitrofila,  presente  in estesi raggruppamenti che in estate aggiungono piacevoli macchie di colore alle rive dei fiumi e dei fossi.

Il suo apparato radicale è composto da un sottile ma robusto rizoma biancastro, strisciante, che si ramifica in tante radici secondarie che permettono alla pianta la forza necessaria per aggrapparsi a terreni difficili.

I fusti sono eretti, striati, robusti e legnosi alla base, alti da 50 cm a 2 metri. Appaiono rivestiti di una leggera pubescenza lanuginosa increspata, soprattutto nella parte alta, dove si ramificano  maggiormente e spesso assumono un colore rossiccio.

Le foglie sono numerose, opposte, di color verde carico, disposte su brevi piccioli. Le inferiori, lunghe da 5 a 10 cm, hanno lamina lanceolata, acuminata all’apice e margine lievemente dentato. Le foglie superiori invece hanno forma palmato-lobata, suddivise in 3-5 profondi segmenti a punta lanceolata e margine irregolarmente seghettato, lunghi 4-6 cm.

L’infiorescenza si trova all’apice dei fusti principali. E’ composta da piccoli capolini lievemente profumati di color rosa violaceo-biancastro, raggruppati in densi corimbi appiattiti, larghi 10-15 cm. Ogni capolino, circondato da un involucro cilindrico squamoso, è formato solo da fiori tubulosi, privi di ligule, lunghi circa 10 mm, con fauce divisa in 5 piccoli lobi.

Il frutto è un achenio angoloso, ovale-oblungo, percorso da 5 strie longitudinali, che nella parte apicale porta un pappo di setole bianche lunghe circa 1 cm.

La  canapa acquatica è una specie officinale tossica,  utilizzata in passato come febbrifugo, lassativo, tonico e diuretico.  Gli antichi erboristi usavano definirla  ‘’medicina rozza’’, dagli effetti violenti e quindi  da adoperare con la massima cautela.

Nelle foglie e nelle radici della pianta sono presenti infatti, pericolosi glucosidi (Eupatorina) e alcaloidi (Pirrolizidina) dannosi per il fegato con effetti cancerogeni. Oggi la pianta è solamente utilizzata in rimedi omeopatici in forti diluizioni, o dall’industria per ricavare prodotti repellenti.

Comunque la pianta è visitata da diverse specie di farfalle ed è anche una buona mellifera.

Riguardo al suo nome scientifico ‘’Eupatorium’’ la storia ci tramanda le gesta di Mitridate Eupatore  VI°, detto  il Grande, vissuto nel primo secolo a.C., re del Ponto un’antica regione dell’Asia Minore. Oltre che soldato coraggioso e grande re, che combatté Roma per oltre 30 anni, era esperto di erbe medicinali, abile scopritore di veleni e di antidoti.  Ossessionato dalla paura di una cospirazione, ingeriva ogni giorno piccolissime dosi di una miscela fatta coi veleni  allora conosciuti, in modo da assuefarsi  e rimanere immune. Tanto che alla fine, ironia della sorte, quando venne sconfitto dall’esercito di Pompeo Magno, per non essere sottomesso ai Romani, egli provò a togliersi la vita col veleno, ma nonostante la dose massiccia non vi riuscì, finendo pugnalato. 

In suo onore, questa bella pianta acquatica velenosa, venne classificata col suo soprannome onorifico  Eupatore, che significa ‘’di natali nobili’’.

L’epiteto ‘’cannabinum’’ invece si riferisce alle foglie della pianta, rassomiglianti a quelle della canapa  ‘’Cannabis sativa’’, anche se non fanno parte della stessa famiglia. Canapa acquatica è infine,  il nome popolare che giustifica il suo habitat.

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Eupatorium cannabinum -- Canapa acquatica