Pianta erbacea biennale con tipica radice a fittone, carnosa, fusiforme, di colore biancastro, lunga fino a 10 cm, simile a quella di una rapa.
Il fusto è eretto sottile, angoloso e ramoso verso l’alto, talvolta lungo anche oltre 1 metro, leggermente peloso.
In primavera viene emessa dalla radice una rosetta di foglie spatolate, lanceolate di color verde chiaro vellutato, portate da lunghi peduncoli. Nella primavera dell’anno successivo la pianta emette un fusto con poche foglie, molto diradate, senza peduncolo, obovate e dentellate.
I fiori, riuniti in pannocchie apicali molto rade, sono portati da un lungo gambo. La graziosa corolla, di forma campanulata, è sorretta da un calice a cinque dentini lineari verdi, lunghi la metà della corolla, divisa in 5 lobi saldati alla base, che si ripiegano in fuori allargandosi. Sono di colore azzurro-lilla pallido, lunghi un paio di cm.
Il frutto è una capsula eretta divisa in tre sezioni, contenente numerosi semi minutissimi.
La pianta è molto apprezzata in cucina. Si utilizzano le sue radici, crude o cotte, dal sapore dolciastro. Mentre le foglie basali, dal piacevole gusto amarognolo, vengono consumate con altre erbe per frittate, zuppe, sformati e insalate. Con i fiori si possono decorare misticanze e insalate crude.
Nelle radici, nelle foglie e nel fiore, sono contenuti flavonoidi, vitamina C e sali minerali.
Da sempre nella medicina popolare, venivano usati i fiori per infusi e gargarismi, le foglie per impacchi sulle verruche e se ne apprezzavano soprattutto le proprietà diuretiche e digestive.
Le radici contenenti ‘inulina’, possono essere consumate anche da chi soffre di diabete.
Il nome scientifico della pianta, proviene dal diminutivo latino della parola ‘campana’, che descrive la forma del fiore, mentre il termine specifico ‘rapunculus’, sempre derivante dal latino ‘rapa’ allude alla forma della radice della pianta.
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