titolo travale

travale  003travale  007Travale è una piccolissima frazione del Comune di Montieri, che si affaccia a 520 m. di altitudine, incastonato tra il verde delle Colline Metallifere che guardano la Maremma.

Appartenuto fin dal medioevo alla ricca famiglia dei Pannocchieschi, passò nel 1400, sotto l'egemonia della Repubblica di Siena, per entrare a far parte del Granducato di Toscana, a metà del XVI° secolo.

Del piccolo borgo, semidistrutto dal forte terremoto del 1724, possiamo osservare i ruderi di una torre, brevi tratti delle antiche mura medievali e la porta di accesso del 1200, con le chiese della 'Compagnia' adiacente a quella di 'S.Michele e S.Silvestro' in stile senese, dalla curiosa bicromia di blocchi di marmo bianco, alternati a blocchi di gabbro verdastro.

LA GUAITA DI TRAVALE    Ma soprattutto Travale è conosciuto come patria della lingua italiana in quanto nell'Archivio Storico Diocesano di Volterra è custodita un'antica pergamena, datata 30 giugno 1158, considerata dagli storici, di capitale importanza per la nascita della nostra lingua.

travale  002Il documento, detto 'Guaita di Travale', é redatto in latino e riporta il verbale di una disputa territoriale, legata a una controversia tra il conte Ranieri Pannocchieschi e il fratello Galgano, vescovo di Volterra, in cui un testimone interrogato, certo Malfredo di Casamagi, di guardia al Castello di Travale si sarebbe lamentato esprimendosi con queste parole: 'Guaita guaita male, non mangiai ma' mezo pane' (la guardia fa male la guardia, non mangia che mezzo pane). Praticamente una lamentela per il fatto che fare la guardia, sarebbe stato un servizio ricompensato appena con un pezzo di pane!

L'importanza non sta però nelle parole pronunciate dal povero Malfredo, ma nel fatto che per la prima volta vennero trascritte esattamente come pronunciate, senza essere tradotte in latino, lingua ufficiale, ma riportare  in italiano volgare, già parlato dal popolo!

ELENA LA STREGA DI TRAVALE    Il borgo fu anche il luogo dove visse 'Monna Elena' detta Elena di Travale, moglie di Nanni il Sarteano, una delle più conosciute streghe della Maremma. Era soprannominata la 'strega dei rondinini', poiché specializzata nella preparazione di filtri di amore e di odio, utilizzando dei piccoli di rondine.  Il 12 giugno 1423, condotta davanti al Tribunale Civile e Religioso di Volterra, fu accusata come divinatrice, incantatrice, sortilega e per non essere condannata al rogo, durante il pressante interrogatorio, Elena volle svelare il segreto della ricetta dei suoi filtri, quindi  fu solo fustigata, messa alla berlina e bandita dai confini della sua terra. <<<Accipit una nidiata di rondolini che sieno almeno quattro e mettigli in una pentola roggia in uno suppedanio vivi e lassagli stare tanto che non muoiono. Quelli che stanno volti l'uno dietro dell'altro li secca e fanne polvere e quella polvere dà a quelli fra quali vuoi che sia discordia. Se vuoi mettere concordia piglia quelli rondolini, che stanno a becco a becco volti, e fa il simile e sarà concordia tra coloro a chi lo farai>>>

 

ACQUE TERMALI DELLE GALLERAIE

galleraieDescritte per la prima volta nel 1723, le acque termali delle Galleraie erano probabilmente conosciute fin dall’epoca etrusca e si potrebbe ipotizzare in antichità, la presenza di bagni e di edifici  testimoniati da resti di mura e tracce di condotti. La struttura termale fu in seguito ripristinata dal conte Bulgarini d'Elci, nel 1862, con la costruzione di un nuovo complesso alberghiero e un impianto termale suddiviso in vasche di marmo per i benestanti e altre vasche di balneazione comuni per la popolazione. Fu realizzata anche una chiesetta, una stazione per i cavalli e una per le carrozze. Un altro tentativo di riapertura delle terme fu nell'anno 1987 con la costruzione di impianti e nuovi edifici, oggi purtroppo in completo stato di abbandono. 

Le acque delle Galleraie, solfato-bicarbonato-calciche, sgorgavano a una temperatura di circa 29°, da 5 diverse sorgenti, da sempre conosciute soprattutto per le terapie e le cure osteo-articolari a base di fanghi, balneazioni e inalazioni, ma anticamente venivano sfruttate anche per la produzione di zolfo, allume, boro e vetriolo.

 

travale  001travale  004travale  006travale  008

 

Travale