Pianta erbacea suffruticosa alta fino a 80 cm, con fusto gracile, ma eretto formato da segmenti “a nodi” che di solito porta un solo fiore.
Le foglie della base sono opposte e leggermente congiunte tra loro; quello lungo il fusto sono molto più brevi e piuttosto dritte, color verde-grigio.
I fiori sono solitari, con la corolla composta da 5 petali di color rosato acceso e brillante, frastagliati all'apice, con numerosi stami scuri. Il calice è verde chiaro di forma cilindrica.
Il frutto è a forma di capsula terminante con 5 dentini, che contiene numerosi piccoli semi scuri.
Il Garofano è una specie che venne importata circa a metà del secolo XII, a seguito della spedizione di San Luigi a Tunisi contro gli infedeli.
Veniva usata in profumeria per estrarne le essenze utilizzate nei cosmetici e addirittura i Musulmani, ne facevano utilizzo per profumare i liquori. Dopo innumerevoli incroci, che ne hanno mutato le caratteristiche originali, da oltre un centinaio di anni, intorno al Garofano si è sviluppato un fiorente mercato floricolo, con importanti riscontri economici.
Il suo nome scientifico “Dianthus”, proviene dalle parole greche Thiòs e Anthòs che significano “fiore divino”. Il nome comune di “Garofano” è di probabile provenienza latina: Caryophillus= Garofalo, trasformato nell’attuale Garofano. L’epiteto “longicaulis” sottolinea la lunghezza del calice.
Specie protetta, fotografata sulle serpentiniti e sulle rocce delle nostre Riserve Naturali.
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