cdg-f-viola-silvestre   Nome scientifico: VIOLA REICHEMBACHIANA
  Nome comune: VIOLA SILVESTRE
  Famiglia: Violaceae
  Fioritura: Marzo-Maggio
  Habitat: boschi misti freschi, margine di sentieri. Suoli argillosi, limosi, freschi, ricchi di sostanze nutritive. Presente in tutta la Penisola da 0 a 2100m.


Descrizione

Le foglie basali formano una rosetta, le altre sono distribuite su lunghi fusti, talvolta gli stessi che portano anche l’infiorescenza.  Hanno lamina cuoriforme, glabre, lunghe da 2 a 4 cm, con margine leggermente crenato e stipole lanceolate. Le foglie superiori sono leggermente più appuntite delle inferiori.

I fiori sono inodori, portati ognuno da steli esili,  lunghi  una decina di centimetri. Il calice ha 5 sepali acuminati (lunghi 5-12mm), larghi appena un paio di mm, che si accrescono durante la fase di fruttificazione, fin quasi a raddoppiare la loro lunghezza. La corolla di color azzurro-viola chiaro, grande fino a 2 cm e mezzo, ha 5 petali allargati che tendono a sovrapporre i bordi uno sull’altro; il petalo inferiore ha venature e sfumature viola scuro, con fauce bianca. Il lungo sperone, ricco di nettare ha forma leggermente sellata all’apice, dello stesso colore dei petali, circondato dai sepali. La viola silvestre può produrre fiori estivi, che pur rimanendo chiusi, si autoimpollinano per assicurare la riproduzione.

cdg f viola silvestre 006Il frutto è una capsula lunga fino a 1 cm, glabra, appuntita, suddivisa in tre sezioni che a maturazione si spalancano mostrando  piccoli semini castani rotondeggianti,  dotati di una minuta appendice ricca di sostanze oleose di cui sono ghiotte le formiche. Queste una volta raccolti i semi e trasferiti nei loro sotterranei, ne consumano i nutrienti oleosi e il seme così abbandonato è praticamente pronto per germogliare.

La viola silvestre è confondibile con la ‘Viola di Rivinius’, con cui può condividere anche gli stessi habitat, ma che è caratterizzata dallo sperone biancastro, molto più chiaro dei petali.

Il nome generico ‘Viola’ già in uso presso i Romani, proviene da una radice indio-europea che significa ‘intrecciato, sinuoso, flessibile’, riferito ai suoi lunghi stoloni. L’epiteto ricorda invece l’illustre botanico e ornitologo tedesco Reichenbach (1793-1897), a cui la pianta è dedicata.

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Viola silvestre -- Viola reichembachiana