L’Anemone coronaria è una specie originaria del Medio-Oriente, introdotta in Europa e in Italia in tempi remotissimi per scopi ornamentali. In seguito sfuggita alle colture, oggi viene considerata una specie spontanea e in Toscana è presente con colorazioni violacee, fuxia e rosse.
E’ una pianta erbacea perenne con radici a rizoma scuro e ingrossato, con steli lievemente sinuosi, densamente pelosi, alti 20-50 cm. Portano un unico fiore all’apice ornato da un verticillo di foglie, posto a corona, a pochi cm dall’infiorescenza.
Le foglie sono tutte basali, di color verde intenso, decidue durante l’estate, riprendono l’attività vegetativa a fine autunno o a inizio inverno. Sono formate di segmenti con profonde divisioni sfrangiate e frastagliate, pelose nella parte inferiore, portate da lunghi piccioli ricoperti di peluria marronastra.
Il fiore è solitario con diametro di 3-6 cm, con un numero di sepali petaloidi variabile da 5 a 8, di forma ellittica arrotondata. Il colore può essere blu-violetto, scarlatto o rosato, con antere e stami bluastri.
I frutti sono acheni legnosi muniti di piccolo rostro.
Per la presenza di ‘Protoanemonina’, la pianta è leggermente velenosa sia per l'uomo che per il bestiame; irritante per la pelle e per le mucose, anche se in passato la medicina popolare, la utilizzava per alleviare i dolori articolari.
Il nome di ‘Anemone’, venne attribuito alla pianta da Teofrasto descrivendola come ‘fiore del vento’ per le sue fragili corolle. Ai tempi dell’antica Roma invece, veniva coltivata e venduta per realizzare corone decorative, come la descrive anche l’epiteto ‘coronaria’.
Da sempre la raccolta sconsiderata di questi fiori, apprezzati per la loro bellezza, hanno portato a una forte rarefazione in tutto il territorio italiano, tanto che la specie è stata inserita nella lista ‘LRT’ che tutela le piante a rischio estinzione.
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