Alchechengi comune

 

Nome scientifico: Alkekengi officinarum

Famiglia: Solanaceae

Fioritura: Luglio-Agosto

         

 

Habitat:

boschi freschi e umidi, pendii sassosi, fino a 1000m.

Mi sa che c'è qualcosa che non va

DESCRIZIONE

Mi sa che qualcosa non va

L’Alchechengi è una pianta erbacea perenne di provenienza asiatica, coltivata fin dall’antichità per i suoi utilizzi officinali, tanto che oggi la possiamo osservare come naturalizzata in gran parte delle nostre regioni, facilmente riconoscibile per i calici rossi, simili a piccole lanterne che avvolgono la bacca.

La pianta appartiene alle Solanacee, come le patate, i pomodori, le melanzane e i peperoni; nelle parti verdi contiene solanina, una sostanza tossica, che se ingerita può provocare nausea, vomito, diarrea.

Ha un rizoma strisciante, interrato in profondità, da cui si diparte un fusto eretto, piuttosto ramificato che può raggiungere anche un metro di altezza.

Le foglie hanno forma ovale, di color verde chiaro brillante, lunghe 4-8 cm e portate da un lungo peduncolo.

Il fiore è solitario e spunta all’ascella delle foglie dei rami mediani, con forma di campanula rotata bianco-verdastra.

Il frutto, rassomiglia a una piccola ciliegia che matura in agosto e settembre. E’ una bacca ovoidale di colore arancio/rosso scarlatto, avvolta in un grande calice arancione di consistenza cartacea, originatosi dal calice rigonfiato del fiore. Il suo aspetto ricorda quello di una piccola lanterna cinese, che ha dato origine anche al suo nome popolare.

Il frutto che è l’unica parte edibile della pianta, ha un sapore acidulo, ma gradevole e può essere consumato fresco, essiccato o nelle preparazioni di marmellate e canditi. Ricco di vitamina C, ha anche proprietà diuretiche e rinfrescanti, utilizzato per prevenire renella e calcoli renali.

La pianta era infatti conosciuta fin dai tempi di Discoride e di Galeno per il trattamento dei disturbi delle vie urinarie, per l’effetto antipiretico, lassativo, espettorante e rilassante.

Le bacche, ricche di Vitamina C vengono usate nei cosmetici per l’azione antiossidante e stimolante la formazione del collagene.

Comunque il consumo delle bacche dovrebbe essere sempre limitato e controllato nel caso che si assumano contemporaneamente farmaci come i diuretici ecc.

Il suo nome scientifico ha assonanza con diverse parole: dallo spagnolo ‘Al quequenje, al persiano ‘kakunaj’, all’arabo ‘ Al kakanj col significato di ciliegie di terra. L'epiteto 'officinarum = delle officine’ è riferito ai laboratori medievali dove la pianta subiva preparazioni erboristiche e farmaceutiche.

Fotografata in Berignone, lungo il percorso del ‘Botro al Fico’.

 

 

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