Pianta erbacea perenne, bulbosa con fusto eretto, liscio, di forma cilindrica, piuttosto robusto, lungo fino a circa 80 cm.
Le foglie lineari appuntite, sono di color verde glauco e formano una densa rosetta basale da cui in primavera emerge il fusto.
L’Asfodelo giallo, è l’unico della sua specie ad avere lo stelo ricoperto di foglie lungo tutta la sua lunghezza e si riducono progressivamente di dimensione, rispetto a quelle del cespo.
I fiori sono riuniti in spighe cilindriche compatte, lunghe da 15 a 30 cm, esternamente ricoperte di filamenti che racchiudono i boccioli. Sono sostenuti da peduncoli e da brattee cartilaginose trasparenti. Hanno forma stellata, con 6 tepali di un bel giallo dorato lucido con nervature centrali verdastre. Al centro caratteristici stami curvati a uncino e antere marroni.
I frutti sono capsule sub-sferiche di 15-20mm, suddivise in tre sezioni che si aprono a maturità, liberando piccoli semi triangolari di 4-5mm, prima verdi, poi scuri.
L’Asfodelo giallo è una specie tossica contenente l’alcaloide ‘asfodelina’.
Nonostante questo nell’antica Grecia, venivano consumate le sue radici, arrostite e condite con purea di fichi. Mentre in tempi di carestia, le stesse venivano essiccate per ricavarne farina.
Nella medicina popolare, invece servivano per fare un decotto utile per scottature, dermatosi e per schiarire lentiggini e macchie della pelle.
Nella mitologia greca, l’Asfodelo era simbolo del regno dei morti.
Il suo nome proviene dalle parole greche ‘a’ e ‘sphallo’= ‘senza vacillare’, per descrivere la robustezza e la durevolezza della pianta. ‘Luteus’ derivante dal latino, significa giallo e descrive il colore del fiore.
Popolarmente questo Asfodelo è anche chiamato ‘Bacchetta o Lancia del re’, riferendosi alla compattezza della spiga di colore giallo oro, che ricorda uno scettro.
Fotografato nel 'Parco minerario di San Silvestro'
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