Il Salicone si presenta come un piccolo albero, talvolta un arbusto a fogliame deciduo, alto da 2 fino a 8-10metri.
Il tronco è sinuoso, ramificato fin dal basso, con corteccia piuttosto liscia, grigia, che si fessura in placche retinate a forma romboidale.
Le foglie sono alterne, lunghe 5-7 cm, sorrette da un peduncolo di 1-2cm e spuntano dopo la fioritura. Hanno una forma variabile da rotondeggiante a ovale-ellittica, color verde opaco, un po' sgualcite nella parte superiore, mentre nella sottostante sono biancastre-tomentose. Il margine può essere intero o dentellato, le nervature appaiono in rilievo.
Il Salicone è una pianta 'dioica' e porta le sue infiorescenze maschili e femminili su piante diverse. I fiori maschili sono riuniti in amenti (2-4cm), eretti,ovali, formati da peli grigi argentati che popolarmente vengono chiamati 'gattini', per il colore della morbida peluria grigiastra che ricorda un gatto certosino. Alla fioritura, che avviene da febbraio a aprile, mostreranno stami e antere color giallo oro, ricchissimi di polline che rappresentano per le api una vera prelibatezza, data la stagione ancora invernale. I fiori femminili sono invece meno appariscenti e leggermente più lunghi (fino a 5-6cm), eretti, tendenti a flettersi durante la fioritura.
L'infruttescenza è formata da piccole capsule lisce di forma conica allungata color verde-grigiastro, che liberano piccolissimi semi con pennacchio piumoso.
Il Salicone è una pianta officinale la cui corteccia contiene tannini, glucosidi e salicina, da cui si ricavava l'acido salicilico, che veniva usato come febbrifugo e antidolorifico.
Dal legname si ottiene un ottimo carbone utile per ricavare polvere nera per usi pirotecnici.
In passato i giovani rami venivano utilizzati in agricoltura come legacci per le piante da orto e nella confezione di panieri e ceste.
Il suo nome, di probabile provenienza latina, è derivante da 'sal-lis' che significa 'vicino all'acqua', mentre il nome specifico ci ricorda che le sue foglie sono apprezzate dalle capre.
Alla pianta è legata un'antica leggenda dei paesi dell'Est che ci spiega il motivo per cui viene chiamata 'Albero dei gattini'. Una volta una gatta portò i suoi piccolini a giocare vicino alla riva del fiume. I piccoli, che a un certo punto si misero a inseguire le farfalle caddero in acqua e vennero portati via dalla corrente impetuosa. Mamma gatta miagolava disperata sulla riva e un salice, mosso a compassione protese in avanti i suoi rami, verso la superficie dell'acqua, finché i gattini riuscirono ad aggrapparsi e si salvarono. Si dice perciò che da quel giorno il salici abbiano emesso le loro gemme simili a dei piccolissimi gatti pelosi!
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