Piccolo albero con chioma conica espansa, rami ascendenti che può essere alto fino a 15 metri. Ha tronco dritto con corteccia grigio-verdastra nelle piante più giovani, per diventare bruna e fessurata in piccole placche irregolari, con l'età.
Data la sua lenta crescita è un albero molto longevo, che può vivere fino a 400-600 anni.
Le foglie sono alterne composte da 11-21 foglioline ovali, arrotondate alla base, con margine dentato, portate su robusto picciolo. La superficie delle foglie più giovani è pelosa, per diventare in seguito verde brillante e glabra.
I fiori riuniti in ampi corimbi ricoperti da lanugine biancastra. Il calice è composto da 5 piccoli sepali triangolari e la corolla ha 5 petali bianchi rotondeggianti, con base cuneata.
I frutti possono avere la forma di una piccola mela o più allungati come una piccola pera giallo-verdastre, sfumate di rosso, anche se i veri frutti sono i due piccoli acheni scuri contenuti al loro interno.
Le sorbe sono commestibili solo se molto mature o dopo le gelate invernali.
Sono ricche di “sorbitolo” che viene usato come dolcificante in vari prodotti di pasticceria e nelle gomme da masticare senza zucchero.
Con le sorbe si possono preparare ottime marmellate e una volta venivano usate anche per chiarificare e migliorare il sapore del mosto.
Nell’antichità venivano fatte fermentare insieme al grano per ottenere una bevanda simile al sidro, che i Romani chiamavano “Cerevisia”.
Nella medicina popolare, erano comunemente usate per la dissenteria e per le coliche addominali.
Il legno del sorbo, come tutte le rosacee, è molto pregiato e ricercato per la produzione e le finiture di strumenti musicali.
Una delle ipotesi sull’etimologia della parola “Sorbum”, la farebbe derivare dalla radice celtica “Sor” che significa “acido”, riferita ai suoi allappanti frutti.
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