abete-rosso   Nome scientifico: PICEA ABIES
  Nome comune: ABETE ROSSO (PECCIO)
  Famiglia: Pinaceae
  Fioritura: Aprile-Giugno
  Habitat: terreni acidi, sciolti, ma può crescere su qualsiasi suolo. Teme l’eccessiva siccità. Fino a 1800/2000m. Presente nell’Italia centro-settentrionale, sull’Appennino e in Calabria.


Descrizione

L’areale naturale dell’Abete rosso comprende le montagne dell’Europa centrale, meridionale, del nord e della Russia.  In Italia è diffuso ampiamente su tutto l’Arco Alpino e lo ritroviamo come specie autoctona sulle Alpi Marittime, fino alle Alpi Giulie, dove forma boschi di notevole estensione. Popolazioni relitte si possono osservare sull’Appennino Tosco-Emiliano presso l’Abetone, nella Valle del Sestaione. E’ presente anche in Calabria in maniera alloctona naturalizzata.

Usatissimo per impianti silvicolturali o come albero ornamentale, l’Abete rosso è una pianta sempreverde alta fino a 50 m. Solitamente la  chioma è conica e regolare, con i rami principali ascendenti orientati verso l’alto e i rami orizzontali penduli nella parte inferiore.  E’ caratterizzato però da un accentuato polimorfismo che fa assumere alla chioma più  bassa,  forme più espanse, che si restringono e si allungano a quote maggiori.

Il tronco è colonnare con corteccia liscia, di color grigio bruna che con l’età diventa più scura e si fessura in placche spesse anche 5cm.

L’apparato radicale piuttosto superficiale, si espande orizzontalmente e di rado supera 1 metro e mezzo di profondità. Ciò rende la pianta molto vulnerabile, tanto che in caso di eccessi atmosferici, si può sradicare ribaltandosi.

Le foglie sono aghi corti e pungenti (fino a cm2,5), color verde scuro a sezione tetragonale, inserite a spirale su cuscinetti a rilievo. Possono persistere sulla pianta anche fino a 10 anni.

A fioritura si distinguono infiorescenze maschili di forma ovale, con piccoli coni inizialmente rossi, poi gialli di circa 1 cm, posti all’apice dei rametti dell’anno precedente nella parte mediana della chioma. Nei rametti laterali parte più alta si trovano le infiorescenze femminili, erette, di color rosso cupo, che si piegano verso il basso dopo la fioritura.

I frutti sono pigne legnose cilindriche pendenti (strobili), lunghe 10-20cm e larghe 3-4, prima verdi, poi bruno-rossiccio a maturazione che avviene in autunno. Sono formate da squame appressate contenenti ognuna 2 semi scuri, che non superano mezzo cm, circondati da un’aletta cartacea semitrasparente. La fruttificazione dell’abete rosso è piuttosto tardiva e avviene in alberi di almeno 20-50 anni di età.

Il legno è tenero, giallastro, poco pesante, formato da fibre allungate, con anelli di accrescimento fitti e regolari. Trova utilizzo come materia prima nell’industria cartaria, in falegnameria ed è pure apprezzato  per il suo alto potere calorico. Ma è soprattutto ricercato in liuteria, grazie alle sue eccellenti proprietà di amplificazione e di risonanza,  impiegato da sempre per la costruzione di tavole e casse armoniche di strumenti musicali a corda e ad arco.

Soprattutto in passato si utilizzava la sua corteccia ricca di tannino per la concia delle pelli e si estraeva una resina per la distillazione della trementina, usata tuttora  come solvente per la preparazione di vernici e cere per la lucidatura dei mobili.

Il nome della pianta deriva da ‘Abies’ , parola con cui i latini indicavano l’abete, derivante dalla radice sanscrita ‘abh = sgorgare’, riferito alla fuoriuscita della resina. Il termine ‘Picea’ è il nome latino con cui veniva chiamato il pino selvatico.

Fotografato in Carlina

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Picea abies -- Abete rosso (Peccio)