Tra il sacro e il profano: piccole edicole votive, croci, immagini sacre…..intorno a Pomarance

 

Attratti come sempre da ogni particolare che riguarda la nostra terra, ci siamo lasciati incuriosire questa volta, dalla  presenza costante di innumerevoli piccole costruzioni, che spesso notiamo durante le nostre passeggiate: tempietti, croci, tabernacoli, edicole votive, piccoli edifici religiosi testimoni di un’antica devozione ed espressione di una fervida spiritualità del mondo contadino di una volta. La loro ubicazione non ci è parsa mai casuale ed è stato facile notare che solitamente sorgono in prossimità di antiche strade, vicino ai crocevia, al margine dei campi, o nelle vicinanze di sorgenti, ma anche al centro di borghi, paesi o addirittura di grandi città;  spesso edificate con materiali poveri e rappresentate con le forme architettoniche più disparate.

Malgrado la ricerca di notizie riguardanti l’epoca e il motivo preciso della loro comparsa, sembra che nelle nostre zone, queste particolari costruzioni religiose, abbiano lasciato solo flebili tracce della propria storia, che però ugualmente ci ha saputo attrarre, tanto da fornirci lo spunto per una raccolta di foto e di immagini insolite che vanno a impreziosire questa piccola indagine.

greca
Sappiamo che la loro origine si perde nel tempo, tanto che ne troviamo notizia fin dall’epoca ellenica, quando nelle città venivano edificati piccoli altari per devozione verso gli dei.
Successivamente anche nella tradizione romana, quasi sempre sulle mura delle ‘’Domus’’ (che rappresentavano le abitazioni riservate ai cittadini più ricchi) e delle ‘’Insulae’’(che potevano corrispondere ai nostri condomini), venivano erette delle strutture con la funzione di accogliere le immagini dei ‘’Lares’’, considerati divinità minori, ma molto venerati dalla popolazione.
(I Lares, dal latino focolare e dall’etrusco ‘lar’ che significa padre, rappresentavano gli spiriti degli antenati che vegliavano e proteggevano la gens e la familia).
Fin quando nel 392 d.C., l’editto di Teodosio I°, decretò la sostituzione di tutti i tempietti che custodivano idoli pagani, incentivando l’adorazione dell’iconografia cristiana.
Nel medioevo, il termine ‘edicola’ diventa sinonimo di ‘tabernacolo’, dal diminutivo latino di ‘taberno’, che nella tradizione cristiana assume il significato di ‘Casa di Dio presso gli uomini’.
In tempi più vicini, la cultura popolare ha attribuito alle piccole edicole votive, una funzione protettiva rivolta alla famiglia e alla proprietà, tanto da giustificare la loro presenza, sia nel paesaggio rurale, che in quello urbano. 
Quasi sempre venivano realizzate su iniziativa di un privato, spesso a testimoniare un gesto di devozione o semplicemente per richiesta di aiuto e protezione, per un ex voto, per ringraziamento di un evento miracoloso o di una grazia ricevuta.
Ma la presenza di un’edicola poteva anche semplicemente rappresentare un incrocio di strade, un posto di sosta, la vicinanza di una sorgente, o un modo per segnalare ai viandanti un punto ritenuto importante.
Il nostro territorio ancora oggi ne custodisce un gran numero che ci raccontano un’ interessante pagina di arte e devozione popolare, talvolta arricchita di veri capolavori pittorici, bassorilievi e pregevoli maioliche.
Comunque, indipendentemente dal credo religioso di ognuno di noi, riteniamo che queste piccole testimonianze, costantemente presenti nei nei nostri cammini, dovrebbero essere considerate non solo per l’antico significato, ma anche per il loro valore artistico e culturale, affinché possa essere ancora tramandato nel tempo.

BASSORILIEVO DEL BONUCCI -VIA MASCAGNI

edicole 001Sulla facciata dell’antico palazzo ‘Falugi’ appare un bassorilievo che mostra l’immagine di una ‘Madonna con Bambino’ datata 1929, incorniciata da elementi architettonici con fasci di spighe di grano intrecciate, che richiamano il regime fascista. Si tratta di un’opera dell’apprezzato scultore pomarancino Luigi Bonucci, che conseguì all’epoca importanti riconoscimenti e che ha lasciato ai suoi concittadini altre sue pregevoli opere come i busti del senatore Tabarrini e del dottor Cercignani, i bassorilievi dei rosoni del campanile, lo stemma sul Palazzo Comunale, con altre sue opere che si trovano nella Chiesa Parrocchiale e i fregi in bronzo del monumento ai caduti al Parco della Rimembranza.

L’ARCO DELLA PIAZZETTA S. DALMAZIO

edicole 001L’ingresso verso la medievale piazzetta S.Dalmazio è sovrastato da un arco dove trova spazio l’apertura di un piccolo tabernacolo. In passato conteneva una pregevole maiolica della Madonna del Conforto, che purtroppo fu  rubata a metà degli anni 1900.

PICCOLI TABERNACOLI DI VIA RONCALLI

edicole 001edicole 001Incastonati nel vecchio muro che delimita la via, si trovano due piccoli tabernacoli a poca distanza l’uno dall’altro. Il primo è sorretto da colonnette di marmo inciso con motivi floreali contenente una piccola teca con immagine di Madonna.

Il secondo è una piccola nicchia nel muro, che racchiude un’immagine della Madonna di Lourdes, con scritte in francese in parte illeggibili.

Presumibilmente risalenti ai primi del 1900, a testimoniare la fede delle ricche famiglie che abitarono nella così detta ‘Via dei Signori’.

PORTA ORCIOLINA

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Nella parte interna della Porta Orciolina (XI° secolo), si può vedere in alto, una grande apertura a nicchia, dove sicuramente doveva trovar posto un’immagine sacra. Come a testimoniare che oltre alle possenti mura che garantivano l’incolumità degli abitanti del borgo, era gradita anche la ...supervisione di un Ente Supremo.

LA CROCE ‘DER BARDINI’

edicole 001Storicamente intitolata al cavalier Mario Bardini fondatore dell’Istituto Sacro Cuore che mise a disposizione un vasto appezzamento di terreno di sua proprietà, ubicato nella vecchia Via dei Mandorli (oggi Via Mario Bardini, a lui dedicata). I terreni appartenenti al cavaliere, si estendevano fino alla località di ‘Colombaia’, nei pressi della croce, al limite della salita con Via Serafini.

VERSO LA SORGENTE DEI FONTINI

edicole 001edicole 001In prossimità del posteggio di via Roma,  una grande edicola religiosa in stile ottocentesco,  lambisce la strada. E’  costituita da una struttura in muratura alta oltre due metri, che ospita nella nicchia interna, l’immagine della Madonna col suo Bimbo.

Si suppone che oltre ad indicare l’antica strada dei ‘Fontini’ (un’importante sorgente sfruttata fino alla costruzione dell’acquedotto comunale nel 1930), insieme all’edicola del Mattatoio, potessero delimitare  l’inizio e la fine del paese...proprio come le ‘Madonne del Buon Cammino”.

SAN GUGLIELMO

edicole 001edicole 001Dove una volta passava l’antica Via Volterrana, nella zona detta 'Cena', una grande edicola in muratura accoglie nella nicchia centrale, un bassorilievo in terracotta attribuito allo scultore pomarancino Bonucci, raffigurante San Guglielmo.

Incuriosisce la storia di questo santo, che nato a Vercelli nel 1085, a soli 15 anni si recò in solitudine a Compostela. In seguito attraversò col suo asinello tutta l’Italia, con l’intenzione di recarsi a Gerusalemme, fermandosi però, dopo alcuni eventi prodigiosi nei pressi di Avellino, dove fondò diversi monasteri.

Curiosa la leggenda a lui legata, in quanto nel suo peregrinare, pare avesse subito l’assalto di un grosso lupo che uccise il suo asinello. Ma il santo non perdendosi d’animo, pian piano, con pazienza, riuscì ad addomesticare il lupo, che gli rimase accanto, fedele per aiutarlo nelle piccole mansioni. Tanto che tutte le immagini che rappresentano S. Guglielmo sono raffigurate con un lupo che gli sta a fianco!

LE ROGAZIONI: PASSEGGIATE IN PREGHIERA

Alcune grandi croci, come quella del Bibbiani, quella di S.Sebastiano e quella non più esistente nei pressi di San Piero, si legano al ricordo delle ‘Rogazioni’: processioni rituali che si svolgevano in passato nei tre 3 giorni precedenti l’Ascensione, allora celebrata di giovedì. Una lunga fila di fedeli preceduta dal parroco e da alcuni chierichetti, si spostava di buon mattino, fuori del paese con lo scopo di raggiungere ognuna di queste croci, invocando il Signore e i Santi, con preghiere e litanie propiziatorie, recitate in latino. Seguiva poi la solenne benedizione della campagna per auspicare un buon raccolto.

La parola ‘Rogazione’ derivante dal latino ‘rogazio’, ha infatti il preciso significato di ‘richiesta’ o ‘preghiera’.

SAN SEBASTIANO-POGGIO ALLE FORCHE-VIA VOLTERRANA

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La curata residenza di S. Sebastiano, sulla Via Volterrana risale al 1610, come riporta un’iscrizione incisa al suo interno. Si dice che una volta vi si trovasse un piccolo oratorio da dove proveniva la croce di legno scuro, che accuratamente restaurata dai proprietari di S. Sebastiano, oggi è visibile sulla facciata laterale che guarda il ‘Poggio alle Forche’. Durante le Rogazioni, rappresentava la prima delle tre mete di preghiera.

 

SAN PIEROedicole 001

 

La seconda meta delle Rogazioni raggiungeva la Croce di San Piero, oggi non più esistente e il panoramico affaccio dal famoso ‘Pelago’. Da qui veniva impartita la benedizione alle campagne verso vallata di Micciano e Libbiano, accompagnata da funzioni religiose celebrate nel piccolo Oratorio omonimo, edificato nel 1821 da Luigi Riccobaldi e restaurato da Mario Cercignani nel 1878.

CROCE DEL BIBBIANI

edicole 001Sulla strada statale 439, a poco meno di 1 km dal paese, nei pressi del vecchio podere ‘Il Formicaio’, vi è una croce di legno scuro, che ne sostituisce una molto più antica, danneggiata durante gli ammodernamenti della strada statale. La nuova croce fu benedetta il 24 settembre del 1988 da don Piero Burlacchini, al canto di odi sacre e preghiere in latino, le stesse che venivano recitate durante il terzo itinerario delle ‘Rogazioni’.

CROCE SULLA VIA VOLTERRANA

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Sulla antica Via Volterrana, che storicamente congiungeva Volterra  con Populonia, in direzione del leggendario Masso di San Giusto, si trova questa grande croce circondata da cipressi, a poche centinaia di metri dopo il 'Poggio alle Forche'. Restaurata da alcuni volenterosi pomarancini, circa una decina di anni fa, riporta un'iscrizione relativa alle preghiere del 'Venerdì santo del 1991'.

 

VIA VECCHIA MASSETANA E I PASSIONISTI

edicole 001Nei pressi dei ‘Giardini comunali di Gallerone’, dove una volta passava la vecchia via Massetana, si trova una grande edicola che anticamente delimitava l’inizio del paese. Appare come un’ampia cappella in muratura, sorretta da colonne di mattoni esagonali, che custodisce l’immagine di una Madonna con Bambino in terracotta invetriata, di pregevole fattura.

edicole 001Di fronte vi è una grande croce di ferro fuso decorato su tutta la superficie. Alta oltre 2 metri, ad una più attenta osservazione, ci ha rivelato un’icona metallica che raffigura il simbolo dei ‘Padri passionisti’, consistente in un cuore con iscrizioni in latino.

La ‘Congregazione della Passione di Gesù’ è un istituto fondato nel 1720 da Paolo della Croce. Al passaggio dei passionisti, (predicatori, apostoli e missionari della parola della Croce), venivano erette nei punti raggiunti, delle croci a ricordo della loro missione. Lo scopo dei Padri Passionisti era quello di avviare e potenziare un impegno pastorale, spirituale e apostolico nelle parrocchie, con incontri di preghiera che si protraevano per almeno15 giorni. La croce di Pomarance è stata eretta nel 1900, durante le missioni popolari in occasione del Giubileo.

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SANTA MARGHERITA- TRACCE DI UN’ANTICA CHIESA

edicole 001Secondo uno studio della ‘Società Storica Pisana’, in data 4 giugno del 1309, Ser Ranieri di Ser Provenzano da Pomarance, lascia ai poveri la sua terra d’Albiaia …..<<salvo che sia offiziata la Chiesa di S. Margherita Vergine presso Pomarance>>…. Chiesa che fu citata come oratorio anche nella visita dell’Inghirami nel 1618.

Oggi sulla strada comunale del Palagetto, al confine della bella oliveta del ‘Poggiamontino’, si può vedere una maestosa edicola, caratterizzata da un’ampia apertura a volta, con 3 piccole nicchie inglobate nella facciata, mentre all’interno si trovano i resti della fonte di Santa Margherita…. e dato che il torrente, detto anticamente Albiaia, si trova solo a poche centinaia di metri, tutto farebbe ipotizzare che questa struttura possa essere una traccia dell’antica chiesa.

INCROCIO DEL BULERA

edicole 001All’incrocio della Regionale con la strada per S.Dalmazio, seminascosti da alcuni cipressi secolari, appaiono i resti di un piedistallo e di una vecchia rudimentale croce di legno di cipresso. Secondo la leggenda ‘La carrozza di fuoco’, si dice che questo fosse il punto, insieme alla vicina ‘Croce del Masso’ che riuscì a imprigionare la furia del demonio.

“MADONNINO DEI GABBRI”

edicole 001edicole 001Una bella, grande edicola religiosa che segnava il punto in cui l’antica strada ‘dei Gabbri’, oltrepassava il poggio proseguendo verso Montecerboli, Castelnuovo e la Maremma.

Nella nicchia centrale della struttura vi è l’immagine della Madonna col Bambino che ricorda le ceramiche di scuola robbiana, dove alcuni fedeli della zona, hanno aggiunto un piccolo cancello di ferro a protezione della bella icona.

CROCE AL MASSO-POGGIO DELLA MARRUCA

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Una semplice croce metallica ha sostituito l’antico simbolo che, insieme a quello del ‘Bulera’, avrebbe fermato la corsa del demonio, come ci racconta l’antica leggenda ‘la carrozza di fuoco’.

Più in alto quasi sulla sommità del Poggio della Marruca, si trova la ‘Croce degli Scouts’ messa recentemente da alcuni volonterosi montecerbolini, a sostituirne una semidistrutta, che indicava il punto di ritrovo del locale gruppo scout.

LARDERELLO: UN’EDICOLA ...GRIFFATA

edicole 001edicole 001All’incrocio della Regionale 439 con la strada che porta a Larderello  si trova una grande edicola a tettoia, costruita con blocchi di pietra squadrati.

Progettata dal noto architetto Giovanni Michelucci, come tutto il villaggio industriale, l’interno della struttura accoglie un originale mosaico di Mino Rosi, artista apprezzato per le sue opere presenti in palazzi e chiese sia in Italia che all’estero.

Il mosaico ritrae la Madonna di Montenero protettrice di Larderello e dei suoi stabilimenti.

L’EDICOLA DEI BICOCCHI A SANT’IPPOLITO

edicole 001edicole 001Nel 1929 a protezione della bella campagna di Sant’Ippolito, la famiglia dei Bicocchi, ricchi proprietari dei terreni della zona circostante, fece edificare questa singolare struttura religiosa.

All’interno della grande edicola di mattoni vi è un bassorilievo dello scultore pomarancino Bonucci che ritrae la Madonna col Bambino. Era consuetudine che i giovani sposi della zona, raggiungessero l’edicola nel giorno delle nozze, come ringraziamento e buon auspicio.

ANTICA CAPPELLA DI QUERCERICCIA

edicole 001Nei pressi di S. Dalmazio, sulla vecchia strada medievale per Silano, si trovano i ruderi della ‘Cappella di Quercericcia’, un’antica grande struttura dedicata alla Madonna detta anche ‘Santa Maria del Botro Cupo’, toponimo che risulta negli estimi comunali del XVII° secolo.


CROCINO DI LANCIAIA

edicole 001edicole 001Al congiungimento di antiche strade provenienti dalle campagne, con la Rocca Sillana, si  trovano i pochi resti di una rudimentale croce, ricavata dal tronco di un vecchio cipresso.

Incuriosisce sicuramente la base su cui poggia: un enorme, unico blocco cubico di pietra tufacea, alla cui sommità è presente un incavo a forma circolare. Dati i numerosi ritrovamenti di reperti etruschi nelle vicinanze di Barbiano, della Fonte di Sillano e delle zone adiacenti, si potrebbe ipotizzare che questo grosso manufatto, potesse far parte del basamento di qualche struttura legata a questo antico popolo.

MONTEGEMOLI DISCESA DELLA CHIESA

edicole 001Lungo le scalette che dalla chiesa di San Bartolomeo scendono all’inizio del borgo, è presente un tabernacolo a forma di piccolo campanile, che venne fatto edificare dai Conti Guidi. Una piccola teca custodisce la copia di una statuina di Madonna, che da circa 40 anni ha sostituito la preziosa immagine in alabastro dello scultore volterrano Raffaello Consortini. La statuetta originale si trova oggi nella canonica della chiesa di Montegemoli.

EDICOLA-SORGENTE STRADA DI MONTEGEMOLI

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Sorta a protezione della ‘Sorgente di Cosciano’, dove tutti gli abitanti del paese di Montegemoli attingevano l’acqua, fino alla costruzione dell’acquedotto comunale.

MADONNA DEL LUPO: LA LEGGENDA DEL TORRENTE ZAMBRA

edicole 001Poco dopo il ‘Ponte di Ferro’, nelle vicinanze del podere ‘Casa Bianca’,  seguendo il corso del tortuoso torrente Zambra affluente del Cecina, potremo trovare una curiosa edicola costruita proprio sulla sponda del piccolo corso d’acqua.

Di probabile epoca cinquecentesca, la struttura venne eretta per onorare la Madonna a seguito di un evento miracoloso.

Narra una leggenda che un giorno, un giovane pastore intento a pascolare il suo gregge, fosse stato  rincorso insieme alle sue pecore, da un grosso lupo sbucato all’improvviso dal bosco vicino. Stremato dalla corsa, il povero pastore, stava ormai per essere azzannato, quando provvidenzialmente gli apparve davanti l’immagine della Madonna, che gli indicò la via della salvezza. Miracolosamente come per magia, un grande leccio sbucò dal nulla, proprio accanto alla riva del torrentello, dove egli salì velocemente trovando scampo e salvandosi così la vita.

A ringraziamento di quell'evento prodigioso, il giovane pastore fece subito erigere, al margine del corso d’acqua, una piccola cappella votiva, da sempre chiamata da tutti  "Madonna del Lupo".