BIACCO - (HIEROPHIS VIRIDIFLAVUS)


  • coluber-viridiflavus 001Classe: Rettili
  • Ordine: Squamati
  • Famiglia: Colubridi
  • Genere: Hierophis
  • Specie: H. viridiflavus (Lacépède 1789)

DISTRIBUZIONE E ABITAT

coluber-viridiflavus 002questa specie è diffusa maggiormente nel nord est della Francia, nella Corsica, nel sud della Svizzera, in Slovenia e Croazia. In Italia è comune in tutte le regioni, comprese le isole ed è ritenuto addirittura in espansione. Riesce ad adattarsi ad habitat diversi, colonizzando gli ambienti più disparati, anche antropizzati, come parchi e periferie urbane. E’ frequente dalla pianura fino ai 1000 metri circa. Si può trovare in prati, terreni rocciosi, boschi, radure, muretti, luoghi asciutti e soleggiati, sponde di fossi e piccoli corsi d’acqua.

DESCRIZIONE

coluber-viridiflavus 003serpente eliofilo dalla mole non indifferente, ma con struttura slanciata e coda molto allungata. Può essere lungo fino a 130 cm, eccezionalmente fino anche a 2 metri. E’ molto agile e veloce e il fatto che scappi rumorosamente quando ci avviciniamo, fa sì che venga notato, sicuramente più degli altri serpenti. Velocissimo a terra, è in grado anche di salire sugli alberi. La colorazione che predomina è il nero, con un reticolo di linee longitudinali giallo verdastre presenti sul capo e sul dorso, sulle squame lisce. Il dimorfismo sessuale non è evidente. I biacchi raggiungono la maturità sessuale tra il 3° e il 4° anno di vita e pure la definitiva colorazione. Hanno grandi occhi tondi prominenti bruno-verdi con pupilla rotonda color ocra. La dentatura è aglifa, cioè priva di denti o ghiandole velenifere.

ALIMENTAZIONE

coluber-viridiflavus 003Il biacco è una specie diurna, con abitudini alimentari molto variate. Si nutre principalmente di piccoli di altri serpenti come vipera e natrix, di roditori, di giovani uccelli, di anfibi e pesci, che cattura nuotando in zone umide. Per termoregolarsi, non esita ad arrampicarsi con destrezza su cespugli e su alberi, dove depreda dai nidi, uova e nidiacei. I giovani biacchi si nutrono anche di insetti, di piccoli sauri, roditori e giovani uccellini, che vengono trattenuti tra le spire o vengono ingoiati vivi. Il biacco solitamente si difende fuggendo velocissimo, tanto che può raggiungere 11 km all’ora. Non è velenoso, ma se disturbato, può diventare aggressivo dispensando ripetuti e violenti morsi, che provocano lacerazioni nella pelle, causate dalla sua dentatura uncinata.

 RIPRODUZIONE

coluber-viridiflavus 005Il biacco è una specie ovipara e terminato il letargo invernale, che dura da ottobre a marzo, i maschi sono i primi ad uscire dalle tane, seguiti dalle femmine. Durante l’accoppiamento la femmina viene trattenuta dal compagno, che la morde sulla nuca, con l’intento di renderla immobile. In giugno verranno deposte da 4 a 15 uova, punteggiate da striature irregolari, che si schiuderanno alla fine di agosto, dopo un’incubazione di 6-8 settimane.

 coluber-viridiflavus 006PERICOLI: il biacco, come altri serpenti, preso alle strette, si finge morto, girandosi irrigidito a pancia in su, con la bocca aperta e gli occhi strabuzzati. I predatori più temuti sono i bianconi, i cinghiali e le volpi.

 

 Anche se questo serpente, viene ritenuto una specie in espansione, è ugualmente protetto dalla Convenzione di Berna (Allegato 2).

 

 

 

coluber-viridiflavus 007 CURIOSITA’: le parole che descrivono il suo nome scientifico provengono dal latino: ‘Coluber’ che significa serpente, mentre ‘viridis e flavus’ descrivono i colori verde e giallo della livrea. Biacco invece è una parola dall’etimologia incerta, che potrebbe provenire dal longobardo ‘blahih’ o dal latino ‘blaca’, ambedue col significato di ‘pallido’, con cui venivano chiamati i serpenti di campagna. La parola Biacco è comunque attinta dal Toscano, come descrivono i poeti Pascoli e D’Annunzio e il naturalista del ‘700 Targioni Tozzetti.