Piccola pianta erbacea perenne elegante e vistosa, alta 10-20 cm, provvista di piccolo bulbo cilindrico, solido ricoperto di tuniche marronastre.
La pianta non ha fusto e quello che appare è in realtà il peduncolo allungato che porta l’infiorescenza.
Le foglie sono solo 2, glauche, di forma ovale-oblunga, color verde scuro opaco con macchiettature porpora e talvolta anche biancastre sulla parte superiore. Sono portate da un lungo picciolo, larghe 3-4 cm e lunghe da 5 a 15. Nelle piante sterili è presente solo una foglia, molto più ovale, con macchie più scure tendenti al marrone.
Il fiore è solitario, (di circa 5 cm), pendente, molto caratteristico, lungamente peduncolato. Ha 6 tepali lanceolati di colore rosato-violetto o biancastro, ripiegati indietro che mettono in mostra alla fauce, vistose macchia gialle contornate di arancione. Sporgono dalla corolla i lunghi stami biancastri e lo stimma trifido.
Il frutto è una capsula ovoidale contenente numerosi semini scuri, rugosi e piatti.
Per la sua bellezza, nel XVI° secolo era piantato per abbellire i giardini.
La pianta è commestibile e può essere consumata a crudo nelle insalate o lessata insieme alle altre erbe spontanee. In Giappone viene coltivata per estrarre dai bulbi un amido per fare paste alimentari.
Il nome del genere proviene dal greco ‘Erythros=rosso’ i riferimento al colore del fiore, mentre il nome specifico ‘Dens canis’ vuol descrivere la forma acuminata del bulbo che rassomiglia a un dente di cane.
E’ considerata una specie rara e fa parte della LRT delle piante a rischio estinzione.
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