Graziosa pianta perenne a fioritura invernale per questo apprezzata dalle api e utilizzata anche per abbellire giardini.
Ha rizomi profondi, estesi, striscianti, di forma piuttosto tozza e carnosa.
Il fusto appare squamoso, ricoperto da lanugine e può allungarsi fino a 50 cm dopo la fioritura.
Le foglie, già presenti in fase di fioritura della pianta, sono cuoriformi, piuttosto coriacee, di colore verde brillante, con margine più scuro e dentellato; lisce nella parte superiore, delicatamente pelose nella pagina inferiore. Quelle presenti nella parte più alta del fusto si riducono progressivamente a piccole guaine abbraccianti.
I fiori si sviluppano su piccoli grappoli densi di 5/10 capolini all’apice dello stelo. I periferici, ligulati, rappresentano i fiori femminili, mentre i maschili si trovano nella parte centrale. La delicata corolla bianco-rosata profuma di vaniglia.
Il frutto consiste in un achenio sormontato da pappo biancastro.
Il Farfaraccio vaniglione è una specie officinale largamente utilizzata nella medicina popolare del passato, come pianta tussifuga e sedativa. Contiene petasina, mucillagini, resina e oli essenziali, oltre ad altri alcaloidi velenosi.
Il suo nome generico venne assegnato alla pianta da Discoride per la similitudine delle foglie con quelle del ‘Petasos’, un antico cappello a falde molto larghe.
Con l’epiteto ‘pyrenaicus’ si descrive invece la provenienza della pianta, localizzata nella catena montuosa tra Spagna e Francia.
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