cdg b ginepro 001   Nome scientifico: JUNIPERUS COMMUNIS
  Nome comune: GINEPRO COMUNE
  Nome locale: Ginepro
  Famiglia: Cupressaceae
  Fioritura: febbraio-aprile
  Frutti: Settembre-Ottobre
  Habitat: Comune dalle zone pianeggianti a quelle montane,nei pascoli aridi,nelle boscaglie fino 2800 mt. A quote superiori è presente con alcune sottospecie cespugliose di aspetto fortemente prostrato.


Descrizione

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Il Ginepro Comune è un' essenza estremamente adattabile all'ambiente in cui si trova, largamente diffusa in quanto ha un'ottima resistenza alle avversità climatiche e può vivere su suoli aridi e calcarei, come su quelli umidi e poveri di azoto, riuscendo a sopportare siccità, freddo e gelo.

La sua estensione areale, che comprende Europa, Asia, America e Africa del Nord, testimonia l'antichità del genere, che si pensa già apparsa nel Cretaceo Medio.

 

Il Ginepro comune è un arbusto sempre verde, resinoso, a crescita molto lenta, di aspetto variabile eretto o prostrato, che può raggiungere 6 mt di altezza secondo gli ambienti in cui vive.

La chioma è di forma conica assai stretta, il tronco diviso e ramificato fin dalla base e la corteccia bruno-rossastra, resinosa  che si sfalda in strisce longitudinali; il legno, rossastro, è fortemente profumato.

 

Le foglie aghiformi, lanceolate, pungenti alla sommità, sono disposte in verticilli di 3, strette pochi mm. e lunghe poco meno di 2 cm color verde-argento lucente con un'unica striscia biancastra nella pagina superiore.

 

I piccoli fiori maschili e femminili sono portati su piante diverse. Quelli maschili si trovano riuniti in coni gialli all'ascella dei ramuli. I femminili, di forma più allargata sono racchiusi da 3 brattee che una volta accresciute si saldano tra loro per formate il frutto.

 

I frutti detti "galbule o coccole" sono piccole sfere di 4-6 mm, formate dalle tre brattee che circondavano il fiore femminile, in seguito accresciute e saldate a formare il frutto.  Sono di colore verde nel primo anno e blu-violaceo nel secondo, quando giungono a maturazione. Ricoperte di pruina opaca e cerosa, contengono all'interno 1-3 semi e sono ricche di oli essenziali.

Hanno proprietà diuretiche, balsamiche, aromatizzanti e vengono usate in cucina per la cottura della selvaggina. Ricercate per la preparazione di liquori e grappe dalle proprietà digestive.

Anche nelle nostre zone, in un recente passato, si usava raccogliere i frutti del ginepro, per arrotondare i magri bilanci familiari, vendendo il prezioso prodotto a commercianti e "trucconi" che lo rivendevano a loro volta alle distillerie di allora. Questa tipo di raccolta veniva popolarmente detta:  "battere la coccola".

Da sempre conosciuto e apprezzato come pianta balsamica, disinfettante, cicatrizzante e dilatante, tanto che le 'levatrici' di una volta lo utilizzavano per le partorienti.

La tradizione popolare attribuiva al ginepro il potere di contrastare gli spiriti negativi e per questo motivo ne veniva appeso un rametto, alle porte delle stalle e delle case, per preservare la salute del bestiame e delle persone. Considerato magico, si pensava che fosse in grado di tenere lontani i serpenti e ne curasse i morsi.

Già l'uomo primitivo bruciava i rametti di ginepro durante i riti propiziatori e i Greci e i Romani lo usavano come incenso per purificare l'aria.

Secondo una credenza popolare, Maria e Giuseppe, in fuga da Erode, avrebbero trovato rifugio dietro un a pianta di ginepro e per tale motivo si considera sacro alla Madonna.

Il suo pregiato legno, tra i più duri della flora arborea italiana, veniva utilizzato per ricavarne mestoli che inebriavano le pietanze col loro aroma ed era scelto dai nobili per eleganti bastoni da passeggio.

 

Il termine "Juniperus" sembra derivare da una parola celtica che significa acre, ma probabilmente i latini col termine "junix" (giovenca) e "pario" (dare alla luce), indicavano le proprietà dilatanti del ginepro che favorivano il parto, non sono delle giovenche!

                    



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Ginepro comune -- Juniperus-communis