Pianta tipica della Macchia Mediterranea, considerata semiparassita, in quanto assorbe i sali minerali e l’acqua dalle radici degli alberi e degli arbusti sui quali si sviluppa.
Si presenta come un cespuglio sempreverde con fusto legnoso verde scuro o marronastro alto anche oltre 1 metro.
Le foglioline sono lineari verde-grigiastro, coriacee, appressate ai fusti; si sviluppano in inverno e sono quasi assenti in estate.
I fiori sono molto piccoli e poco appariscenti, unisessuali di colore giallastro, odorosi di miele.
I frutti sono drupe globose lucenti di 4-5 mm, di color rosso brillante e contengono un seme coriaceo sgradevole di sapore e presumibilmente tossico.
In passato di questa pianta, di aspetto simile a una piccola ginestra, venivano usati i rametti per intrecciare cestini, piccoli canestri e scope.
Riguardo all’etimologia del suo nome, è risaputo che in antichità tutte le piante con i rami lunghi e flessibili, venivano chiamate “Osyris”. L’appellativo “Alba” in latino significa “bianca”.
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