DESCRIZIONE
Di sera tra Fumarole & Biancane
Al fresco della notte in cammino sulle calde terre fumanti
Avvincente e interessante tragitto, già ripercorso più volte in ogni stagione dell’anno, che va ad aggiungersi all’elenco delle nostre escursioni in versione serale-notturna.
Prima di raggiungere il piccolo posteggio (coord.43°10’05,5” N 10°51’31,6”E) da dove inizieremo la nostra passeggiata, sarà interessante soffermarci qualche centinaio di metri prima, nei pressi del ‘Villaggio Enel’ di Sasso Pisano. Sul lato dx della strada (provenendo dalla Leccia), possiamo ammirare un piccolo gioiello di architettura moderna, purtroppo dimenticato: l'elegante e sobria chiesetta di pietra bianca costruita nel 1958, su progetto del noto architetto Michelucci. L’architetto fu invitato in quegli anni, dagli industriali dell’allora ‘Società Larderello spa’, per fare in modo che venissero relizzate intorno alle principali fabbriche geotermiche, importanti ed articolati progetti urbanistici al fine di armonizzare la vita quotidiana di chi vi lavorava, con la realtà industriale impiantistica di questa terra, che così tanto stava dando alla produzione, al profitto e alla valorizzazione di tutta la zona.
Avvalendosi di uno degli architetti più in voga del momento, venne portato avanti l'ambizioso progetto di costruire a Larderello in primis e in altri piccoli paesi come Sasso Pisano, dei moderni villaggi dotati dei più funzionali accorgimenti, rispettando la piacevole armonia architettonica, nel perfetto rapporto di gratitudine e rispettosa riconoscenza verso questa terra aspra e difficile, ma da sempre ricca e generosa.
Non lontano dalla chiesetta, nei locali di quello che fu in passato il circolo ricreativo del villaggio, di recente realizzazione vi è un piccolo birrificio artigianale, che unico in questo genere, realizza i suoi prodotti con l'ausilio e lo sfruttamento dell'energia geotermica. Ad oggi ‘Vapori di birra’ è il primo birrificio geotermico al mondo, pluripremiato come simbolo dell’unicità della geotermia di questa zona.
A lato della chiesetta si può accedere, tramite una breve stradina, al percorso didattico in una interessante zona di attività geotermica, con grandi pozze di fango in ebollizione e una palude fumante, che per sicurezza, possiamo ammirare solo attraverso la recinzione di protezione.
Proseguiremo come già detto, fino all’area di sosta che precede l’inizio del nostro itinerario, dove lasceremo l’auto e cominceremo a risalire alle ultime luci del tardo pomeriggio estivo, il crinale fumante che ci porterà dal paese del Sasso Pisano verso quello di Monterotondo. Un cammino per chi non lo conoscesse, davvero unico e surreale. Fin dai primi passi saliremo tra gli sbuffi di vapore che fuoriescono dalle rocce bianche che ci circondano e che predominano su tutto il paesaggio. Noteremo che nonostante la natura inospitale, il nostro percorso, a tratti supportato da vecchi gradini provvisti di corrimano, si affianca a rigogliosi cespugli di brugo (Calluna vulgaris). Questa Ericacea predominante su tutto l’ambiente atipico della zona, riesce a sopravvivere grazie alla spiccata acidità del terreno e che in questo periodo di fine agosto, si prepara alla sua splendida fioritura color malva.
Ogni tanto tra le rocce bianche e le incessanti emissioni di vapore, si aprono fenditure dove si possono scorgere luccicanti cristallizzazioni di zolfo nativo e se ci soffermeremo a toccare il suolo, se ne potrà sentire il calore, in qualsiasi sua parte.
Le numerose fratture presenti nelle rocce permeabili silicee e carbonatiche affioranti, consentono al continuo flusso dei fluidi endogeni di raggiungere la superficie dando luogo agli spettacolari fenomeni geotermici, visibili su tutto il percorso. I getti di vapore sono costituiti per un’alta percentuale pari a circa il 95%, da vapore acqueo. Il restante 5% è formato da anidride carbonica e numerosi altri gas come il metano, l’acido borico, l’azoto, l‘acido solfidrico, con tracce di radon e molti altri.
Continuiamo a salire tra la meraviglia dei colori delle rocce, che variano all’improvviso la loro tonalità alternando al biancastro lunare, pennellate di nero e cascate di terra rossastra. Ciò è dovuto a una reazione chimica dei vapori ricchi di idrogeno solforoso, che risalendo in superficie, provocano lo sbiancamento del Diaspro e l’arrossamento del Macigno presenti nella zona, esalando anche il tipico odore di uovo sodo.
Sempre in costante salita, seguiamo il percorso che si allontana ora, per poco più di un centinaio di metri dalle manifestazioni geotermiche più evidenti, per proseguire in mezzo a una vegetazione dove prevalgono grandi Eriche, Felci aquiline e Castagni. Con un po’ di attenzione potremo vedere anche qualche esemplare di Cerrosughera, divertendoci a leggerne la descrizione in uno dei numerosi cartelli esplicativi che incontreremo durante il cammino.
In direzione est, scorgeremo il profilo del borgo antico di Sasso Pisano, accarezzato dalla luce rosata che precede il tramonto, adagiato tra le colline e la mole dell’alta torre di refrigerazione della centrale.
Aiutandosi eventualmente con un barcollante passamano posto ai lati del percorso, giungeremo a breve nei pressi di una profonda trincea fumante, un’ alta spaccatura tra le rocce dove entreremo avvolti dal vapore e dall’odore acre di zolfo, come in un girone infernale.
Dopo le immancabili foto riprenderemo il nostro cammino su un sentiero sassoso che ci condurrà, ancora in salita, fino a un esteso campo di manifestazioni geotermiche ancora più attive. Sarà facile individuarlo ancor prima di arrivare, dal gorgoglio dei bulicami, pozze di fango bollente, che in mezzo a sbuffi di vapore e getti d’acqua, fuoriescono dalle numerose fessure del terreno, riversando la loro fanghiglia grigia sul terreno dai mille colori.
Da questo punto ci allontaniamo, continuando a camminare ancora tra la vegetazione, lasciando dietro di noi gli sbuffi e i colori di questa estesa fumarola. Proseguiremo quindi in mezzo ad alti castagneti per alcune centinaia di metri e in poco più di un quarto d’ora arriveremo alle Biancane di Monterotondo.
Discendendo le immancabili scalette, tra castagni e cespugli di brugo, ci troveremo a lambire un susseguirsi di piccole colline, dove la colorazione delle tonalità del giallo, grigio e rosso si accentua in maniera sorprendente, conferendo all’ambiente un aspetto cromatico surreale e molto scenografico. Proseguiamo nel breve tragitto segnalato, fino a scorgere una piccola secolare querce sughera, indubbiamente la più fotografata della Toscana, che si mostra in mezzo alle colorazioni più insolite e sorprendenti delle rocce che la circondano.
L’aria del tramonto comincia intanto a calare su tutto ciò che ci circonda e mentre attraversiamo il grande anfiteatro chiaro e fumante delle Biancane, arriviamo a scorgere l’orizzonte, col profilo della Costa Maremmana, che si allunga oltre la mole della torre refrigerante di Monterotondo.
Giunti ormai al crepuscolo sulla sommità del piccolo percorso delle Biancane, non ci resta che scegliere un punto dove, oltre a gustarci le belle vedute, consumeremo anche il nostro spuntino.
Riprenderemo il cammino sotto la luce delle stelle e delle torce che illuminano i vasti tappeti erbosi di ‘Agrostis castellana’ che insieme ad altre graminacee, sembrano brillare al nostro passaggio.
Proseguiremo in discesa nello stesso tragitto già percorso all’andata e avremo così ancora modo di rivedere con l’oscurità della notte, gli sbuffi e il vapore delle fumarole, che sembrano diventare d'argento sotto il riflesso delle nostre luci. A mano a mano che scendiamo, la collina di fronte a noi, si punteggia sempre più di piccoli lumini lontani, fino a scorgere, arrivati in prossimità della grande fumarola, il suggestivo profilo del paese di Sasso Pisano, che ci guiderà nell’oscurità della sera fino al punto in cui riprenderemo la nostra auto.
Fermamente convinti dell’unicità di questo posto così particolare, ogni volta che decidiamo di ripercorrerlo, scopriamo sempre qualcosa di nuovo, di diverso e di interessante. Ciò ci conferma perché questo luogo magico sia ritenuto una delle zone di attività geotermica naturale più note d’Italia, classificato anche come ‘Sito di Interesse regionale’, nonché menzionato nel 2016 dalla rivista ‘Wired’, come uno dei luoghi naturali più spettacolari d’Europa…………e noi siamo profondamente orgogliosi che si trovi proprio ad un passo da casa nostra!
(Alcune delle foto sono dell'amica Deborah Bellen)
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