Distribuzione e Habitat:
Non si sa con certezza se il Muflone, in epoche molto lontane, circa 6000/7000 anni fa, fosse già presente in Asia Minore e nel Caucaso e quindi successivamente introdotto in Sardegna e in Corsica. Oggi trova credito l’opinione, secondo cui il muflone possa provenire da un antenato addomesticato, successivamente rinselvatichito e introdotto dai romani.
L’area di distribuzione di popolazioni autoctone della specie è circoscritta alla Sardegna, nelle zone del Gennatgentu e del Montiferru, ma la sua presenza è cospicua su tutta la Penisola e in gran parte delle isole minori.
Il Muflone si adatta facilmente a una grande varietà di habitat, ma predilige ambienti boscosi con presenza di zone rocciose, alternate a formazioni vegetali, erbacee e arbustive, dove potersi rifugiare in caso di pericolo. Lo si può trovare fino a 1500 metri.
Descrizione:
Può misurare circa m 1,10 a 1, 30 dalla testa fino all’attaccatura della coda e 60-75 cm, fino all’altezza della spalla, per un peso tra 25 a 40 kg dei maschi adulti. La forma del corpo è compatta, simile a quella della pecora domestica; il colore del mantello varia a seconda del sesso e delle stagioni. Nei maschi è più scuro, nelle tonalità bruno-rossiccio, che diventano più scure in inverno. Talvolta nei maschi adulti è presente una lanosità biancastra che ricopre la schiena, chiamata ‘sella’. Le parti che cerchiano gli occhi e gli orecchi, sul muso, sul ventre, fino alla parte posteriore e sulle zampe il pelo si presenta bianco. La testa è di medie dimensioni, il muso allungato, arrotondato all’estremità. Le orecchie sono piccole e dritte, mentre gli occhi sono molto grandi, espressivi, di colore nocciola sfumato.
Il maschio vanta grandi corna ricurve, non caduche né ramificate, lunghe fino a 60 cm del peso di 4-5kg. Sono avvolte a spirale e rivolte all’indietro, con visibili anelli di accrescimento. Le femmine possono presentare invece piccole protuberanze ossee frontali o esserne del tutto prive. Il tronco è robusto, più aggraziato nelle femmine e termina con una coda corta di poco meno di 10 cm. Gli arti lunghi e ben sviluppati terminano con due grosse dita munite di zoccoli robusti, adatti a spostamenti su terreni difficili e rocciosi. I movimenti del muflone sono agili e rapidi, ma non è molto resistente nella corsa. Il suo verso è simile al belato di una capra.
Alimentazione:
Il muflone è un ruminante, pascolatore poco esigente che provvede alla sua alimentazione soprattutto nelle ore notturne, mentre il giorno si riposa e si nasconde nei boschi. Bruca fogliame, germogli, graminacee ed altre erbe di consistenza coriacea rifiutate da altre specie.
Riproduzione:
I mufloni hanno abitudini gregarie; le femmine vivono in harem con i piccoli dell’anno precedente, mentre i giovani si radunano in gruppi formati di solito da esemplari della medesima età, distanti dai più vecchi che tendono a vivere in maniera solitaria.
La stagione degli amori generalmente comincia da ottobre a dicembre. I maschi raggiungono i branchi delle femmine e iniziano a competere fra sé per attrarre la loro attenzione e stabilire le gerarchie a forza di conflitti. Le lotte si svolgono corpo a corpo o spalla a spalla, talvolta però le più cruente vedono sfidarsi i maschi che si dispongono frontalmente, uno davanti all’altro sbuffando e agitando la testa, fin quando, dopo una breve corsa, non risolvono la loro competizione a furia di violente cornate.
Dopo l’accoppiamento e un periodo di gestazione che dura dalle 21 alle 23 settimane, la femmina partorisce un piccolo (raramente 2), verso aprile maggio o a primavera inoltrata. I piccoli sono in grado di alzarsi pochi attimi dopo la nascita e vengono allattati a intervalli ravvicinati di circa 15 minuti. Verso il quarto mese, ai piccoli maschi iniziano a spuntare le corna, mentre la maturità sessuale giungerà intorno al 3° anno di età.
Nemici:
Il principale predatore è il lupo e nelle zone dove si è maggiormente consolidata la sua presenza, il muflone si è fortemente ridotto, fino a scomparire. Occasionalmente anche la volpe, l’aquila o il gufo reale, dove presenti, possono cacciare i piccoli mufloni.
Da tempo immemorabile l’uomo cattura abusivamente il mufloni, insidiandoli con trappole, attirandoli col richiamo del belato della femmina, o cacciandoli d’agguato. Attualmente la caccia viene esercitata in maniera selettiva con le modalità e i tempi consentiti, regolamentati da speciali leggi regionali.
Il maschio del muflone può vivere fino a 12 anni, la femmina invece, la ‘mufla’, un poco più longeva può raggiungere anche 15 anni di età.