Il Pungitopo è una pianta perenne, sempreverde, rigida, eretta, dal robusto rizoma strisciante, da cui si originano i fusti che possono raggiungere un’altezza di oltre 80 cm.
E' un arbusto molto ramificato con foglie piatte, ovali e spinose all’estremità. Ma in realtà quelle che possono sembrare foglie, non sono altro che dei rametti appiattiti detti “Cladoli”, aventi la forma e la funzione delle foglie.
Le vere foglie sono piccolissime, inserite al centro dei cladoli, di forma triangolare e lunghe pochi mm.
Al centro di queste foglioline, sbocciano dei piccolissimi fiori verdastri-vioace, femminili e maschili su piante diverse. Solitamente quando la pianta fiorisce porta già i frutti dell’anno precedente.
Il frutto è una bacca globosa color rosso brillante contenente all’interno 2-3 semi.
Il pungitopo ha proprietà astringenti, antinfiammatorie ed è apprezzato in fitoterapia per le benefiche proprietà dell’estratto di “rusco” di cui sono ricchi i suoi flavonoidi, in grado di aumentare la resistenza dei capillari. Fin dall’antichità il Pungitopo viene usato come potente vasocostrittore, perchè agendo sulla fragilità capillare, aumenta il tono delle pareti venose, migliorando la circolazione delle gambe, proteggendo i vasi sanguigni. E' inoltre utile per varici, emorroidi e flebiti.
I suoi giovani germogli sono commestibili e si possono usare in cucina come gli asparagi.
Anticamente i Romani piantavano il pungitopo intorno alle loro case, pensando che avesse il potere di allontanare e proteggere dai malefici e ancora oggi la tradizione lo vuole nelle nostre case come decorazione durante le feste natalizie e lo ritiene di buon augurio.
Il suo nome scientifico “Ruscus aculeatus” deriva dal latino e significa pungente, ma il nome comune di “pungitopo” fa riferimento al suo antico utilizzo, quando veniva messo tutto intorno alle provviste per poterle salvaguardare dai topi.
Pianta protetta
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