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Classe:
Ordine:
Famiglia:
Genere:
Specie:
- Argiope Bruennichi (Scopoli 1772)
Nomi comuni:
- Ragno Vespa
- Argiope Fasciata
- Ragno Zebra
- Wasp Spider
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Identificazione
L’Argiope Bruennichi è un aracnide tra i più appariscenti della nostra Penisola, dalla colorazione sgargiante e inconfondibile che giustifica i nomi popolari che gli sono stati attribuiti. Infatti le strisce gialle, bianche e nere che fasciano il suo addome, lo fanno rassomigliare a una vespa e ricordano i colori del manto della tigre, rendendolo facilmente individuabile.
Le femmine sono decisamente più appariscenti dei maschi, sia per i colori della livrea, che per le dimensioni del corpo. I maschi misurano circa la metà e presentano un addome esile, privo di colorazione marcata, con livrea uniforme e dimessa nelle tonalità variabili del marrone chiaro. L’inconfondibile colorazione della femmina invece, presenta striature trasversali nere, gialle e bianche su tutto l’addome, con la parte inferiore marrone scuro, attraversata lateralmente da due bande gialle longitudinali. Il cefalotorace è biancastro, dall’aspetto morbido e vellutato. Le lunghe zampe irte di peluria rada e nera, sono di colore ambrato, con anulature nere piuttosto evidenti e marcate.
Habitat
Presente in tutta Europa ad esclusione delle regioni più settentrionali della Penisola Scandinava, si adatta a una molteplicità di ambienti, purché offrano lo spazio necessario alla costruzione della sua robusta e ampia tela. Predilige luoghi piuttosto assolati o comunque caldi, tra la vegetazione bassa delle radure dei boschi, in prossimità dei litorali, tra le erbe, ma anche tra le piante dei nostri orti e giardini. Le sue tele sono poste solitamente piuttosto in basso o fino a poco meno di un metro, per facilitare la cattura degli insetti che si spostano anche vicino al terreno.
Caratteristiche e abitudini
L’Argiope Bruennichi è un ragno scarsamente aggressivo e vive al centro della sua ragnatela in attesa delle prede. In caso di eventuale morso, gli effetti per l’uomo sono molto blandi. Si può avvertire dolore per l’azione meccanica causata dai cheliceri e si noterà un marcato arrossamento nella parte interessata, che avrà la durata di qualche ora Se disturbato, adotta una strategia difensiva molto particolare. Rimanendo al centro della tela, imprime a questa, un movimento oscillatorio molto rapido che può durare fino a 30 secondi, per mettere in fuga l’intruso. Ma se la tattica di dissuasione non avesse buon fine, sceglierà la via di fuga, rimanendo celato fino a minaccia cessata. Quando invece una preda rimane impigliata nella tela, immediatamente la raggiunge avvolgendola in una spessa coltre di seta emessa dalle filiere e contemporaneamente la morde più volte, quindi la vittima viene trasportata al centro della tela per essere mangiata. In seguito il ragno si preoccuperà di riparare le zone rimaste danneggiate durante la cattura.
L’Argiope è in grado di catturare insetti di tutte le dimensioni, dai moscerini, alle cavallette, ma in caso di una preda troppo grande, prontamente per non far distruggere la tela, corre a staccare i fili che trattengono la preda e la lascia cadere.
Le tele, di forma sub circolare, sono attraversate da un tipico disegno a zig-zag detto stabilimentum, disposto verticalmente sopra e sotto il centro, punto di attesa delle prede. Sono state formulate varie ipotesi sulla funzionalità di questa struttura, da sempre vero rompicapo per gli studiosi. Si pensa che questa eccedenza di materiale, così abilmente disegnato, possa contribuire alla stabilità della tela stessa, oppure la renda più visibile agli uccelli e ai piccoli mammiferi, affinché la possano evitare. Meglio ancora si ipotizza che tale disegno, sia in grado di riflette i raggi ultravioletti e attrarre un maggior numero di insetti, oppure tali ricami, potrebbero essere utili a mimetizzare le strisce della vistosa Argiope.
Riproduzione
L’Argiope è un ragno stagionale a rapida crescita. I piccoli nascono a primavera inoltrata e matureranno sessualmente verso la fine di agosto. Le fasi di crescita richiederanno grande quantità di cibo e ciò può contribuire anche al controllo degli insetti di un orto.
Gli accoppiamenti si hanno nel mese di agosto e avvengono senza rituali particolari. I maschi si avventurano nella ragnatela gestita dalla femmina per il rischioso accoppiamento e date le loro ridotte dimensioni, spesso rimangono mutilati o uccisi dalle femmine. Talvolta i maschi adottano delle strategie particolari e cercano di avvicinarsi alla femmina alternando piccoli movimenti di avanzamento nella tela a lunghe pause di immobilità. Altre volte invece vanno alla ricerca di femmine ancora giovani e sessualmente immature. Iniziano a viverci vicino, fino a quando compiuta l’ultima muta della femmina, approfittando che il tegumento e i cheliceri micidiali della compagna sono ancora morbidi, il maschio si potrà accoppiare con minor rischio per allontanarsi poi con rapidità.
Dopo 3 settimane, durante le ore notturne, la femmina sceglierà un posto, dove la vegetazione è più folta e costruirà da 1 a 3 ovisacchi. Questi chiamati cocoon, hanno forma circolare dal diametro di 3 centimetri, fatti di seta resistente, di colo bruno-dorato e possono contenere fino a 400 uova.
Il breve ciclo vitale del ragno si concluderà verso settembre-ottobre e i piccoli nasceranno nella successiva primavera, rimanendo tutti insieme tra le fibre allargate dell’ovisacco, fino al raggiungimento della prima muta.
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