Il Sambuco si può presentare come un piccolo albero alto 5-8 metri dal tronco biforcato dal basso, molto ramificato con corteccia fessurata o come un arbusto cespuglioso con molti fusti che si generano dal terreno. E' una pianta perenne a foglia caduca.
I rami più giovani sono verdi, mentre quelli dell'anno precedente hanno la corteccia bruno-cenere su cui spiccano delle lenticelle. La parte interna dei rami è formata da un midollo chiaro e spugnoso.
Le foglie sono opposte a 2 a 2 con il picciolo dilatato alla base e quando cadono lasciano sul ramo una cicatrice a forma di semi-luna. Sono composte da 3-5-7 foglioline con breve picciolo, ellittiche, con base a cuneo, di colore verde vivo sopra e più chiaro nella parte inferiore. Il margine è dentellato e l'apice termina con un cuneo più grande degli altri.
I fiori sono riuniti in un ampio corimbo (10-20 cm.) al termine dei rami. Hanno un piccolo calice tubolare, da dove si dividono 5 lobi arrotondati a a forma di stella, di colore bianco-giallastro e gradevolmente profumati.
I frutti sono piccole drupe quasi sferiche, di colore nero lucente, dal succo rossastro, grandi circa mezzo cm, sorrette da un peduncolo anch'esso rossastro, contenenti all' interno 2-3 semi.
Il Sambuco ha proprietà diuretiche, sudorifere, lassative, antireumatiche, antinevralgiche, emollienti. I principi attivi contenuti nei fiori e nei frutti sono oli essenziali, tannini, glucosidi, pectine, oligo elementi minerali ecc.
Si possono usare infusi di fiori per decongestionare la pelle e gli occhi e decotti per uso esterno come lenitivo e emolliente sui foruncoli, emorroidi, scottature.
Il sambuco fin dall'antichità è sempre stato usato per le sue proprietà medicinali, tanto che una volta, non c'era casa di campagna che non ne avesse una pianta nelle vicinanze o nelle siepi di confine.
Con i frutti si possono fare distillati o marmellate dolci dalle proprietà lassative e ricche di vitamina C. Con i fiori invece, si possono cucinare ottime frittelle, o possono essere aggiunti alle insalate.
Alcuni uccelli, tra cui la capinera si cibano dei suoi frutti.
Tutte le parti del sambuco, però sono tossiche, per la presenza di cianuro e alcaloidi, fatta eccezione per i fiori e per le bacche a giusta maturazione e private dei semi.
In passato, si attribuivano alla pianta poteri magici contro i demoni e le streghe e veniva regalata in piccoli mazzi per augurare la buona sorte.
Il nome Sambuco deriva dal greco "Sambuke", forse in riferimento a uno strumento musicale, simile a un flauto, che veniva fabbricato con i suoi rami svuotati del midollo. L'aggettivo "niger" vuol dire nero, chiaramente riferito al colore dei suoi frutti.
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