Il Viburno è una tipica pianta della macchia mediterranea che si presenta come un arbusto cespuglioso che può raggiungere i 3 mt di altezza. Ha fusto eretto e rami opposti, che si allargano fin dalla base. La corteccia è leggermente rugosa, verdastra con lenticelle grigie verticali.
Le foglie sono coriacee, persistenti, di forma ovale-arrotondata, di colore verde scuro e lucenti nella parte superiore, mentre nella pagina inferiore si presentano più chiare e con evidenti nervature.
I fiori del Viburno sono piccole corolle bianche a 5 petali saldati alla base, rosa quando sono ancora boccioli. Sono riuniti in infiorescenze ombrelliformi molto decorative.
La fioritura può variare, in funzione del clima e si può ripetere sia in primavera che in tardo autunno.
Il frutto è una drupa ovoidale non commestibile, che giunta a maturazione assume un particolare blu metallico del tutto inconsueto.
Il Viburno viene usato anche nei giardini, come pianta decorativa e per formare siepi, per la sua abbondante fioritura, il denso fogliame sempreverde e il colore particolare dei frutti, anche se la pianta in decomposizione può originare in intenso odore sgradevole.
Il termine latino “Viburnum” sembra riferirsi al significato di “lentiggine” per l'aspetto della corteccia della pianta di grigio-bruna con evidenti lenticelle. “Tinus”, invece è la parola con cui i Latini indicavano le varie specie di lauro selvatico.
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