cdg-f-cimballaria-dei-muri   Nome scientifico: CYMBALARIA MURALIS
  Nome comune: CIMBALARIA DEI MURI
  Famiglia: Plantaginaceae
  Fioritura: Marzo- Ottobre
  Habitat: fessure di muri e di rocce, preferibilmente in mezzombra. Comune in tutta la Penisola, più rara in Sardegna. Da 0 a 1500 m.


Descrizione

Pianta erbacea perenne molto comune, talvolta infestante, originaria del Bacino del Mediterraneo fu introdotta anticamente, in tutta l’Europa Centrale a scopo ornamentale, per la delicatezza dei fiori multicolori e per la facilità nell’abbellimento dei muri. La pianta infatti si allunga scorrendo sulle superfici, tramite i numerosi stoloni emessi ai nodi, insieme alle radici e alle foglie e dove si formeranno altre nuove piantine.

I fusti sono esili, filiformi, leggermente più legnosi e arrossati alla base. Possono raggiungere anche 60-70 cm, aggrappandosi ai muri o a superfici pietrose, facilitati dal loro portamento strisciante, pendulo e rampicante.

Le foglie sono alterne, su un lungo picciolo di 2-4 cm. Hanno forma palmata-cordata, con 5-9 lobi triangolari; lucide e glabre, leggermente concave e piuttosto carnose. Il colore è verde chiaro, spesso arrossate nella parte sottostante, più o meno larghe quanto lunghe.

I fiori si sviluppano all’ascella delle foglie, con un calice lungo 2/2,5 mm, solitamente glabro, diviso in quattro lobi lanceolati. La corolla bilabiata ha un tubo violaceo o biancastro con venature più scure e termina all’estremità posteriore in uno sperone ricurvo.

Il labbro superiore ha 2 lobi chiari, eretti, smarginati, con sfumature e venature violacee più scure al centro. Il labbro inferiore è trilobato e ampio, di colore più chiaro con 2 gibbosità rigonfie che chiudono la fauce; di colore giallo come segnale per attirare le api e gli altri insetti impollinatori.

Il frutto è una capsula con lungo peduncolo. Di forma globosa, sporgente dal calice, che si apre tramite dentellature alla sommità. Contiene dei semini ovali, nerastri ricoperti di costole rugose, che faciliteranno il loro incastro nelle fessure dei muri. Durante la maturazione dei frutti, per un fenomeno definito ''eliotropismo negativo'', i peduncoli si voltano in direzione opposta rispetto alla luce, spingendo così le capsule vicino alle fessure, dove basta pochissima terra, per fornire l’ambiente idoneo alla germinazione e alla riproduzione della pianta.

Nell'antica  medicina popolare era conosciuta come  rimedio per le sue proprietà antiflogistiche e diuretiche. Veniva usata per combattere lo scorbuto e per i calcoli renali, mentre la poltiglia di foglie pestate, posta sulle ferite, aveva effetti emostatici e cicatrizzanti.

Anche se leggermente tossica, in cucina è apprezzata per il suo sapore piccante che ricorda il crescione e vengono usate le foglioline crude,  per insaporire le insalate.

In passato se ne ricavavano anche dei coloranti gialli.

Il suo nome proviene dal greco: Kimbalon e dal latino Cimbalum, riferito alla forma delle foglie che ricordano uno strumento musicale simile al tamburello. L’appellativo ‘muralis’, descrive il suo habitat.

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Cymbalaria muralis -- Cimbalaria dei muri