Il ciliegio selvatico, da millenni naturalizzato nel territorio italiano, viene considerato elemento prezioso del nostro patrimonio forestale. Originario del Medio Oriente, era coltivato nell’antichità in Grecia e quindi in tutta Europa per i suoi frutti. Plinio il vecchio nei suoi studi, afferma che in Italia la pianta non fosse conosciuta prima del 74aC. e riteneva che la sua diffusione fosse merito attribuibile a Lucullo che l’avrebbe importata dal Ponto e che in seguito si sarebbe diffuso attraverso l’Europa e la Britannia. Ciò è testimoniato dal ritrovamento di noccioli di ciliegio, tra i resti di insediamenti preistorici e siti romani risalenti all’età del bronzo.
Pianta caducifoglia dal portamento arboreo di medie dimensioni, che può raggiungere 25 m. di altezza. Ha crescita piuttosto rapida, ma non è molto longevo: fino a un centinaio di anni, massimo 150.
Il tronco è dritto, slanciato, cilindrico con corteccia liscia, piuttosto lucida, grigio rossastra con lenticelle orizzontali più evidenti con l’età sfogliate e arrotolate in strisce sottili, di consistenza cartacea che lasciano fuoriuscire una resina detta ‘gomma del ciliegio’. L’apparato radicale si estende obliquamente a profondità notevole.
La chioma è ampia, leggermente piramidale, non molto densa, con rami ascendenti.
Le foglie sono alterne, (lunghe 5-15 cm, larghe 4-7), ovali-ellittiche con margine dentellato, apice acuto, portate da un lungo picciolo; di color verde scuro, glabre nella parte superiore, leggermente pubescenti in quella inferiore. In autunno assumono bellissime tonalità di colore, dal giallo al rosso e una volta cadute si decompongono con facilità contribuendo a fissare l’azoto nel terreno.
I fiori portati su lunghi peduncoli sono riuniti in fascetti di 2-6 elementi. Hanno il calice glabro con 5 sepali ripiegati indietro. La corolla è formata da 5 petali bianchi arrotondati, con stami gialli. (Impollinati da insetti, soprattutto api).
I frutti sono drupe edibili carnose a forma globosa, di sapore dolce asprigno di 1-2 cm di diametro. Il colore è rosso in varie tonalità, con nocciolo legnoso interno, grande poco meno di 1cm, contenente un piccolo seme ricercato da uccelli, mammiferi e roditori.
I frutti hanno proprietà diuretiche utilizzabili per marmellate e sciroppi.
Il legno del ciliegio è leggero e poroso, color giallo rosato, piuttosto pregiato e ricercato in ebanisteria, in falegnameria per la costruzione di mobili e strumenti musicali perché facilmente lucidabile.
Le parole ‘prunus = albero fruttificante’ e ‘avium=uccello’ derivano dal latino e descrivono la pianta in quanto fonte di nutrimento per gli uccelli. Ciliegio, dal latino ‘cerasium’ , proviene dal greco ‘ker-asia’ che significa: originario dell’Asia.
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