La cicuta è una pianta erbacea biennale, che nel primo anno emette solo foglie, per formare nel secondo un fusto che può raggiungere anche 2 metri.
Ha radici fusiformi, robuste, carnose, di colore biancastro, striate orizzontalmente.
I fusti sono eretti, cavi, alti fino a 2 metri, con numerose ramificazioni nella parte superiore, mentre soprattutto in quella inferiore, presentano evidenti macchie color rosso vino.
Le foglie hanno forma triangolare, di color verde intenso, suddivise in tanti segmenti con margine lievemente dentato, portate da un robusto e largo picciolo, avvolgente alla base.
Possono raggiungere anche 50 cm di lunghezza e 40 di larghezza.
I fiori che generalmente appaiono il secondo anno, sono riuniti in grandi ombrelle con 6/8 raggi. Sono formati da un calice con 5 piccolissimi sepali saldati tra loro alla base e una corolla con 5 petali di colore bianco, ovali-cuoriformi, rovesciati.
Il frutto è costituito da acheni lunghi fino a 3 cm, di forma ovoidale con costole sporgenti.
La pianta è tossica in tutte le sue parti, se spezzata o strofinata emette un odore nauseante. I semi contengono la maggior concentrazione di sostanze velenose e l'ingestione può provocare paralisi all'apparato neuromuscolare, arresto respiratorio e la morte. Ciò dovuto alla presenza di 5 pericolosi alcaloidi, tra cui la 'coniina' che è quello più attivo.
L'antica medicina popolare usava la pianta sotto forma di cataplasma, impiastri e pomate per alleviare il dolore.
Ma la cicuta, nell'antica Grecia, era usata per assegnare la pena capitale ai condannati ed è passata alla storia per aver cagionato nel 339 a.C. la morte del filosofo greco Socrate, padre fondatore dell'etica e della filosofia morale, che ha rappresentato uno dei primi eroi della libertà di pensiero. Venne giustiziato costretto a bere una pozione preparata con la cicuta, probabilmente aggiunta a una una miscela di datura e oppio.
Secondo Linneo il suo nome proviene dal greco 'keneimon'= ruotare intorno, riferito probabilmente agli effetti del suo veleno. Secondo altri studi invece, deriverebbe da 'Kwneion' – 'kwnos'=cono, con allusione alla forma dei frutti. Mentre l'epiteto 'maculatum' allude alle macchie rosse sui suoi fusti.
Con la parola 'Cicuta' i latini identificavano alcune piante del genere delle Ombrellifere.
Fotografata nei pressi del torrente Pavone
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