Piccolo arbusto perenne tipico della flora mediterranea, con robuste radici fittonanti, che riescono ad aggrapparsi penetrando nei più piccoli interstizi delle rocce e nelle crepe dei muri. La pianta dal portamento cespitoso, è densamente ramificata con rami lignificati nella parte basale, spesso lunghi e ricadenti anche per alcuni metri.
Le foglie sono caduche, alterne, a margine intero, piuttosto spesse e carnose, color verde glauco, di forma ovale, talvolta cuoriforme. Alla base sono presenti 2 stipule aculeate, simili a spine.
I fiori sorretti da lunghi peduncoli, sono piuttosto appariscenti, eleganti e profumati. Hanno il calice composto da 4 sepali verde rosato e da 4 grandi petali bianchi di 3-7cm che formano la corolla. Al centro sono presenti numerosi stami provvisti di lunghi filamenti violacei.
il frutto è una capsula oblunga molto carnosa contenente numerosi semi scuri. Questa, prima verde poi rossastra e appiccicosa, a maturazione avvenuta si aprirà longitudinalmente mostrando i semi immersi in una polpa rosata e viscosa.
La pianta eliofila e xerofila, ha esigenze idriche limitatissime. Entra nei mesi invernali in una fase di riposo, per ricominciare l’attività vegetativa durante la primavera.
Fin dall’antichità, in cucina venivano utilizzati i boccioli di cappero, dopo averli trattati in salamoia o sotto salatura per diminuirne l’amaro e per garantirne la conservazione. Possono essere usati anche i frutti della pianta, ancora piccoli, conservati sott’olio, che in preparazioni tipiche delle regioni del sud Italia, vengono chiamati “cucunci”.
I piccoli boccioli dei capperi sono apprezzati per il loro particolare sapore ed entrano a far parte di molte ricette della tradizione mediterranea o come condimento di carne, pesce, insalate e salse.
Il cappero era già conosciuto ed apprezzato da Discoride e Galeno che attribuivano alle corteccia e alle radici della pianta, proprietà medicamentose come diuretico, tonico, astringente e antispasmodico.
Anche oggi vengono utilizzate in erboristeria come protettivo dei vasi sanguigni e per le varici per la presenza del flavonoide “capparirutina”.
Questa preziosa pianta originaria dell’Asia Minore e della Grecia, è diffusa in molti ambienti della nostra Penisola ed è coltivata a scopo alimentare e anche ornamentale per la particolarità e la vistosità dei suoi fiori, tanto che viene definita l'Orchidea del Mediterraneo.
Si ipotizza che il suo nome possa derivare da Kypros, l’isola in cui i capperi crescono in abbondanza, o dalla parola greca “kàpros” nel senso di caproni, golosi di questa pianta.
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