L'Euforbia Spinosa, è una pianta suffruticosa ramosissima, composta da un intrico di rami, che le conferiscono l'aspetto di un cuscino emisferico piuttosto regolare.
Fa parte delle "Serpentinofite", piante che hanno la caratteristica di adattarsi su terreni sassosi, ostili, ricchi di minerali tossici, ma poveri di nutrimento e malgrado ciò, ben sopportano il surriscaldamento estivo tipico di questo tipo di roccia.
E' un arbusto perenne, alto circa 20 - 30 cm, molto cespuglioso, dall'aspetto spinoso, che in realtà è dato dai rami delle annate precedenti che seccandosi diventano molto rigidi.
Le sue piccole foglie sono lanceolate, di forma ovata-lanceolata, un pò grasse, ma rigide color verde glauco, ombreggiate di giallo, grandi appena 2-12 mm e sono sparse in piccoli ciuffi, sui germogli più giovani nella parte esterna della pianta.
Anche le infiorescenze sono giallognole, talvolta un pò rossastre, sorrette da "ombrelle" legnose terminali e seccandosi restano persistenti per alcuni anni, che fanno assumere alla pianta il caratteristico aspetto spinoso.
Il frutto è una piccola sfera verrucosa, di 3-4 mm, contenente dei semini marronastri.
Questa pianta è una specie tossica e come tutte le Euphorbiacee, emette un denso latice bianco, caustico, irritante che a contatto con la pelle e con gli occhi, può provocare bruciore e infiammazione. Un tempo questo latice, veniva utilizzato per eliminare porri e verruche.
Secondo Discoride e Plinio, il nome del genere "Euphorbia" proviene da Euphorbos, medico personale del re della Numidia (I°sec. a.C.), che avrebbe scoperto per primo le virtù curative di questa pianta.
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