Pianta erbacea perenne, alta circa 20 cm, con piccolo rizoma obliquo fusiforme contornato da radichette secondarie.
Le foglie unicamente basali, sono portate da fusti pelosi, hanno forma trilobata, con lobi interi e uguali; la pagina superiore glabra verde scuro lucido, talvolta ombreggiata di bianco, mentre quella inferiore è più marronastra, un po' pelosa.
Generalmente le foglie rimangono verdi, durante tutto l'inverno, fino alla primavera successiva, mentre le nuove, si sviluppano solo dopo la fioritura.
I graziosi fiori solitari, portati da steli pubescenti e scuri, sono di colore blu-violaceo, rosati o addirittura bianchi, con un numero di petali che può variare da 5 a 10, grandi da 1cm e mezzo fino a 3 centimetri. Il calice è simulato da 3 piccole foglie bratteali, appressate sotto il fiore. Al centro sono presenti stami e antere di colore bianco.
Si aprono solo in piena luce e restano chiusi di notte e col maltempo. Durante la fioritura, che in genere dura una settimana, i petali possono crescere fino a raddoppiare la loro dimensione.
I frutti sono acheni rostrati e pelosi che contengono piccoli semini scuri.
Da sempre, questa specie, è stata usata per curare i disturbi del fegato. Ha potere disintossicante e depurante, ma l'uso della pianta, si è diffuso soprattutto, in epoca medievale poiché, essendo la forma delle sue foglie simile quella di un fegato, si pensava anche che fosse in grado di curarne le malattie.
Oggi, nelle terapie fitoterapiche, si utilizzano infusi depurativi del fegato, della cistifellea e dei reni. Viene usata anche per alleviare malanni stagionali, come raffreddore e tosse. Naturalmente l'utilizzo medicamentoso della pianta richiede particolare cautela, perché come tutte le Ranuncolacee, è tossica.
Il suo nome proviene dal latino "Hepar" e si riferisce al color fegato della pagina inferiore delle foglie. L'aggettivo "Nobilis"=nobile, vuol dire conosciuta. Il suo nome popolare di 'Erba trinità' è nato nel medioevo per simboleggiare i dogmi delle religione cristiano-cattolica.
Inserita nella lista 'LRT' delle specie vegetali protette della Toscana.
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