Pianta erbacea perenne alta da 30 a 70 cm con fusto eretto rigido, foglioso, spigoloso e scanalato verso l’alto, che si spezza facilmente.
Alla base è piuttosto legnoso, con la parte ipogea che consiste in un breve rizoma a portamento obliquo-orizzontale.
Le foglie, di un bel verde brillante, hanno aspetto glabro, lunghe fino a 7 cm. Sono intere, lanceolate, piuttosto coriacee, finissimamente dentellate e setolose sul bordo. Quelle inferiori sono sostenute da un breve picciolo, mentre le superiori, con base cuoriforme, tendono ad abbracciare il fusto.
L’infiorescenza è formata da uno, o comunque pochi capolini grandi circa 3 cm, di color giallo dorato, con lunghe ligule esterne nastriformi lunghe fino a 1 centimetro e mezzo. La parte interna del fiore si presenta tubolosa, composta da un gran numero di elementi color giallo scuro. Le squame che circondano il fiore, hanno consistenza erbacea, ripiegate verso l’esterno.
I frutti sono piccoli acheni lisci provvisti di pappo setoloso lungo 6-7mm.
Ai primi dell’ ’800, si cominciò a estrarre da questa pianta l’Inulina che veniva utilizzata per la cura del diabete.
Il nome del genere “Inula”, si presuppone possa derivare dalla parola greca “Enànein – Inànein” che vuol dire purificare, riferito alle proprietà purgative della pianta, ma potrebbe anche provenire dalla parola “helele=piccolo corbello” per ricordare la forma del fiore.
“Salicina - salicinum” di derivazione lativa, descrive la rassomiglianza delle foglie con quelle del Salice.
Recentemente catalogata Pentanema salicina, con riferimento alle parole greche ''penta'' e ''nema'' (=cinque e filamento) che descrivono il pappo formato da 5 squamette allungate, presente in alcune specie.
In alcune parti della Toscana viene anche chiamata ''Spragginella'' per ricordare il suo sapore asprigno.
|