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FALSA TARANTOLA
RAGNO LUPO
(HOGNA RADIATA)
Classe: Arachnida
Ordine: Araneae
Famiglia: Lycosidae
Genere: Hogna
Specie: H. radiata (Latrelle 1817)
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Distribuzione e habitat:
Uno dei più grandi ragni tra quelli presenti in Italia, facile da incontrare perché ama frequentare gli ambienti più svariati.
E' possibile osservarlo in campagna, nei boschi, tra la Macchia mediterranea, fino ai nostri giardini, dove si nasconde sotto le pietre, nelle piccole buche del terreno e tra la corteccia degli alberi.
Descrizione:
L'Hogna radiata presenta alcuni caratteri distintivi che sono genericamente presenti in tutti i Licosidi. Ha un aspetto piuttosto tozzo e corpo robusto, con zampe massicce e ben sviluppate. Rispetto ai maschi, le dimensioni sono leggermente maggiori nelle femmine, con un corpo di circa 2 cm e 8 cm di massima estensione delle zampe. La struttura fisica è quella tipica dei ragni erranti, si possono osservare le 8 robuste zampe e il corpo diviso in 2 porzioni: quella anteriore che si restringe in avanti e si innalza come una piccola carena e quella posteriore. La misura dell'ultimo paio di zampe, oltrepassa la lunghezza delle altre e tutte terminano con dei piccoli uncini dentati. La faccia interna delle zampe è ricoperta da peli fitti, corti e rigidi, a protezione di eventuali reazioni delle prede.
La livrea è di colore grigio-marronastro, con disegni solcati sub triangolari, più scuri e più evidenti sull'opistosoma, la parte posteriore del suo corpo. Nella parte anteriore invece (prosoma), sono presenti tre bande più chiare, 2 laterali e una mediana. L'intensità della colorazione dei disegni può variare da esemplare a esemplare e può attenuarsi col tempo. Nel maschio adulto il disegno appare più marcato, con lineette chiare a lisca di pesce.
Non producendo ragnatele e dovendosi spostare cacciando per la ricerca del cibo, è di vitale importanza che la colorazione sia meno appariscente possibile, affinché la mimetizzazione possa essere adatta a confondersi il più possibile coi colori del terreno.
Gli occhi sono collocati nel cefalotorace su tre file diverse, di cui 4 si trovano davanti, disposti in linea uno accanto all'altro. Altri 2 notevolmente più grandi, sono dietro e precedono gli ultimi 2 ancora più grandi e più distanziati tra loro. Gli occhi sono riflettenti, dotati di una membrana in grado di potenziare la luce nel bulbo oculare, migliorandone la visione al buio e proprio per queste caratteristiche sarà facile localizzare le bestiole anche di notte, poiché i loro occhi risplendono nell'oscurità.
Questi ragni sono anche provvisti di antenne mandibolari, formate da un segmento basale e uno terminale ripiegabile a forma di uncino cavo come il dente velenifero dei serpenti.
Alimentazione:
Prevalentemente l'Hogna radiata inizia la caccia nelle ore crepuscolari, proseguendo fino a notte inoltrata, nella ricerca delle prede.
La sua dieta è composta da una vasta gamma di antropodi, da ragni di piccole dimensioni, che cattura dopo brevi inseguimenti, a grandi cavallette che lo vedono impegnato in serrati corpo a corpo. Le prede vengono succhiate e masticate a lungo tramite i cheliceri, per estrarne tutte le sostanze nutritive.
Riproduzione:
Poco prima dell'inizio dell'estate i maschi maturi cominciano a vagare alla ricerca delle femmine, che durante questo periodo diventano più sedentarie, sostando più a lungo nelle loro tane.
Solamente le femmine hanno tane come dimora stabile, localizzate sotto il pietrame o in buchi di altri animali.
Il maschio, seguendo l'odore della scia dei feromoni emessi dalla femmina, la raggiunge spingendosi verso l'entrata della tana, dando inizio a un serrato corteggiamento caratterizzato da rituali ritmici delle zampe anteriori, mentre i predipalpi, le piccole appendici prensili sensoriali, vengono fatti roteare in aria e percossi a terra. Questi particolari atteggiamenti permettono alla femmina di riconoscere un maschio in cerca di accoppiamento e non a caccia di prede, quindi lo lascia salire sul suo prosoma per fecondarla.
Dopo circa una ventina di giorni avverrà la deposizione di circa un centinaio di uova, che saranno ospitate e trasportate dalla femmina in un ovisacco biancastro posto in fondo alla schiena. Dopo pressappoco un mese, verso settembre-ottobre avverrà la schiusa e i piccolissimi ragni appena nati si posizioneranno ammassati sull'opistosoma della madre fino alla prima muta. Successivamente i piccoli svezzeranno nascosti in luoghi umidi dove continueranno a crescere fino all'anno successivo, per poi disperdersi in autonomia.
Il ciclo vitale dell'Hogna radiata è annuale: i maschi arrivano fino alla prima stagione riproduttiva, mentre le femmine sopravviveranno alcuni mesi in più fino alla deposizione degli ovisacchi.
Pericoli:
L'aggressività dell'Hogna radiata verso l'uomo è scarsa e solo se messo alle strette passa all'attacco, diversamente preferisce la fuga. Il suo morso tuttavia è velenoso, come quello della maggior parte dei ragni, anche se il veleno è blando e non pericoloso.
E' invece discretamente doloroso a causa dell'azione meccanica dei grossi cheliceri, ancor più accentuata nella femmina durante il periodo del trasporto dell'ovisacco.
Curiosità:
Secondo una leggenda narrata da Ovidio nel VI° libro delle Metamorfosi, una fanciulla di nome Aracne, abilissima nell'arte della tessitura, appresa da Atena, venne un giorno sfidata per un diverbio con la stessa dea. La sfida sarebbe stata una gara di tessitura sul tema degli amori degli dei. Il capolavoro di Aracne era così perfetto, che fece adirare la dea che colpì la ragazza con una spola e lacerò il suo capolavoro. Per il dolore la ragazza si impiccò e la dea misericordiosa le ridette la vita trasformandola in un ragno.
Nella versione meno positiva invece, la leggenda narra che la dea volle punire Aracne per la sua arroganza nello sfidare una divinità e l'avrebbe trasformata in un ragno costretta a filare e a tessere per tutta la vita.
L'unica cosa sicura è che il nome di Aracne ha ispirato la nomenclatura scientifica della classificazione dei ragni.
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