Descrizione

foto-cdg-f-ginestra-carbonai

La ginestra dei carbonai è un arbusto a foglia caduca dal portamento cespuglioso, alta fino a 3 metri, che predilige ambienti luminosi, non troppo umidi e riparati dal gelo.

Ha numerosi fusti di color verde scuro, robusti ma flessibili, eretti, glabri, scanalati e angolosi, con 5 evidenti alette larghe circa 1 mm, La maggior parte di essi si origina alla base della pianta ramificandosi nella parte finale.

Le foglie sono decidue, poco appariscenti; le inferiori disposte sui rami più vecchi sono portate da piccioli piatti e suddivise in tre lamine oblunghe, con le laterali più piccole di quelle centrali. Le superiori sono semplici, senza picciolo, a forma lanceolata, lunghe un paio di cm.

foto-cdg-f-ginestra-carbonai

L’infiorescenza è rappresentata da fiori isolati o appaiati all’ascella delle foglie, sui rami dell’anno precedente. Sono profumati, di colore giallo oro intenso, grandi circa 3 cm, formati da un calice tubolare, bilabiato di circa 6/7 mm, da una corolla papilionacea con grande petalo superiore (vessillo), due laterali detti ‘ali e due inferiori.

Il frutto è un legume appiattito lungo 5/7cm e largo circa 1cm, di colore nero peloso sui bordi, contenente semi scuri, che possono germinare anche a distanza di anni. Hanno all’estremità una polpa di sapore zuccherino che attira le formiche, che trasportando il seme nei formicai, contribuiscono alla sua disseminazione in altri luoghi.

La Ginestra dei carbonai è una specie officinale tossica, conosciuta nel tempo per le sue numerose proprietà officinali. Veniva utilizzata, spesso con risultati drammatici data la sua tossicità, come antireumatico, cardiotonico, diuretico, ematico.

foto-cdg-f-ginestra-carbonai

In passato i fiori ancora chiusi venivano utilizzati al posto dei capperi e i semi tostati come surrogato del caffè.

Secondo alcuni etimologi, il nome del genere deriverebbe dal greco ‘Kytinos’, l’antico nome di un tipo di erba medica; secondo altri si riferirebbe al ‘Kutisus’ un trifoglio che ricorda le sue foglie e secondo altri ancora, dalla parola greca ‘Kytos’ col significato di cavità. Riguardo all’epiteto specifico sarebbe dato dall’antica usanza di far scope per la pulizia dei forni coi suoi rametti flessibili e scarsamente infiammabili. I rami erano posti in cima alle carbonaie per rallentarne la combustione ed erano utilizzati anche come copertura delle capanne carbonai.

Dalle fibre dei fusti venivano ricavati tessuti, cesti, scope; dai fiori invece si estraevano sostanze coloranti e il suo legno, elastico veniva adoperato per la costruzione di piccoli utensili.

Come tutte le Fabaceae, anche la Ginestra dei carbonai è in grado di arricchire di azoto, il suolo su cui si trova, quindi può essere utilizzata per migliorare i terreni prima dei rimboschimenti

Secondo una credenza popolare, un’abbondante fioritura di questa ginestra, era associata a un abbondante vendemmia!

 

ALTRE FOTO

Ginestra dei carbonai • Cytisus scoparius

foto-cdg-f-ginestra-carbonai
foto-cdg-f-ginestra-carbonai
foto-cdg-f-ginestra-carbonai