cdg-f-gigaro   Nome scientifico: ARUM ITALICUM
  Nome comune: GIGARO CHIARO (CALLA SPONTANEA)
  Famiglia: Araceae
  Fioritura: Aprile-Maggio
  Habitat: Luoghi umidi piuttosto ombrosi. Siepi, radure, vigneti e oliveti, bordi di boschi, fino a 800m.


Descrizione

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Pianta erbacea perenne con rizoma ovoidale alta fino a 50 cm.

Le sue foglie, tutte basali sono a forma sagittata, erette su lunghi piccioli di un bel color verde scuro lucido con venature biancastre. Spuntano nel periodo autunnale e persistono per tutto l'inverno, fino alla primavera.

 

L'infiorescenza chiamata "Spadice" è costituita da una parte fertile lunga 8-9 cm, ingrossata alla base, di color giallo pallido, dove si trovano appressati i minuscoli fiori unisessuali. Questa è avvolta da un grande lembo detto "Spata" di 20-30 cm, di color giallo verdastro che la protegge dagli agenti atmosferici, mantenendo un costante calore. Diventando scuro lo spadice, emette calore e un odore piuttosto sgradevole che attira le mosche.

 

I frutti sono bacche ovoidi, rosse a maturazione, grandi come un pisello, ma molto velenose. Maturano alla fine dell'estate, quando la pianta perde sia la spata che le foglie.

 

In passato, il rizoma del Gigaro veniva essiccato e macinato in aggiunta alla farina, dato che molte delle tossine della pianta erano ritenute termolabili. (Pratica oggi, caldamente sconsigliata!) Nonostante la tossicità, veniva apprezzato per i suoi principi attivi (aroina, saponina e glucosidi) e utilizzato per curare il raffreddore e cicatrizzare le ferite.

Nel 1700 le radici pestate servivano per inamidare i colletti e le piegoline degli indumenti allora di moda. Le sue foglie invece, fornivano ottimi sgrassanti e candeggianti per il bucato.

 

La parola "Arum" deriva dal greco "Aron" che significa "calore", proprio in riferimento al tepore che questa pianta emana durante il periodo della fioritura. In passato il Gigaro era considerato una pianta magica, in grado di tenere lontano gli spiriti negativi, proteggeva i neonati e dava amore a chi era sfortunato.

Cosa assolutamente non vera è che la pianta, popolarmente chiamata "Pan di Serpe", sia cibo dei serpenti. Probabilmente questo nome è dovuto alla rassomiglianza delle screziature delle foglie che ricordano la loro pelle.

                    



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Gigaro -- Arum italicum