L'Iris d'acqua è l'unica Iridacea con i fiori di colore giallo vivace. E' una pianta erbacea perenne munita di rizoma scuro di circa 1 cm di diametro, dal quale si diparte il fusto eretto, alto anche oltre 1 metro che può portare decine di fiori.
Le foglie robuste a forma di lama, sono di color verde brillante con evidenti nervature leggermente sporgenti e crescono all'interno l'una dell'altra dalla base della pianta.
I fiori sono formati da 3 grandi petali esterni pendenti verso il basso di color giallo vivo con striature marroni e da tre interni, molto più piccoli, eretti di forma allungata e rivolti verso l'alto. Sono raggruppati in infiorescenze di 3-5 elementi, portati su un peduncolo breve avvolto da una spata membranosa trasparente.
I frutti sono lunghe capsule marroni, a forma di baccello che giunte a maturazione, si ingrossano e si piegano dividendosi in 3 segmenti, che mostrano curiose file ordinate di semi color arancio, come piccoli chicchi di mais. Appena le capsule si sono aperte, i semi che cadono rimangono a galleggiare sull'acqua per essere trasportati più lontano.
Questa pianta è stata utilizzata dall'uomo fin da tempi remoti, nei più svariati impieghi. Già gli Egizi la coltivavano per estrarre un olio aromatico che veniva utilizzato durante i riti religiosi. Con le sue radici invece, veniva curato il mal di denti e la tosse ostinata. Con i semi tostati si ottenevano ottime bevande simili al caffè, dall' effetto digestivo. Da tutta la pianta infine, si ricavavano pigmenti colorati: gialli dal fiore e neri dal rizoma.
Questa pianta di origine euroasiatica, venne introdotta in Francia da Carlo Magno e in seguito si è naturalizzata in tutta l'Europa Meridionale.
Il suo nome "Iris" significa "arcobaleno", riferito alle numerose varietà di colori che si riscontrano nella specie a cui appartiene. La parola "Pseudacorus" vuol significare che questa pianta è rassomigliante all"Acorus Calamus", proveniente dall'Oriente e spesso confusa con l'Iris d'acqua.
Recentemente è stata studiata e accertata la sua capacità di riuscire ad assorbire e accumulare nelle proprie radici i metalli pesanti presenti nelle acque inquinate.
E' una specie protetta a livello regionale.
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