La malva è una pianta officinale, biennale o più spesso perenne, con una radice a fittone biancastra e carnosa.
Il fusto, robusto e molto ramificato, ricoperto di peluria, può essere eretto, alto fino a un metro di altezza o sdraiato e strisciante sul terreno.
Le foglie basali sono palmato-lobate divise in 3-5 lobi, color verde scuro, portate da lunghi piccioli, mentre quelle lungo il fusto sono alterne, con picciolo più corto. Tutte hanno visibili peletti lungo le nervature.
I fiori riuniti all'ascella delle foglie superiori, sono sorretti da un peduncolo di alcuni cm. Il calice ha 5 sepali di forma triangolare in parte saldati alla base. La corolla ha 5 petali bilobati, di colore rosa-violaceo (più propriamente detto color malva), con evidenti striature più scure, ristretti a cuneo alla base, incisi da una insenatura nella parte apicale.
I frutti sono rotondeggianti, formati da una decina di acheni che hanno la forma di un piccolo spicchio con la superficie esterna rugosa di colore giallo-marronastro.
In cucina si utilizzano le foglie tenere in misticanze crude o cotte, in polpette e frittate. I boccioli ancora chiusi e i fiori posso essere aggiunti nelle insalate crude, oltre ad essere fritti in padella, mentre con i germogli se ne fanno risotti rinfrescanti.
Ma le sue maggiori proprietà si riscontrano nell'utilizzo erboristico, in quanto la malva è da sempre conosciuta come ottimo antinfiammatorio, leggermente lassativa, emolliente e lenitiva, ricca di vitamine, come B1, B2 e C. Si usa la droga di fiori e foglie, come colluttorio per curare ascessi dentari, afte e stomatiti. Per la tosse e il raffreddore si possono fare infusi di fiori e foglie.
Considerata dagli antichi romani una vera panacea, anche durante il medioevo e il rinascimento la malva era ritenuta un valido rimedio per tutti i mali, tanto da essere chiamata "omnimorba".
La parola "malva" deriva dal greco "malàtto" cioè "rammollisco"per le note proprietà emollienti che la caratterizzano.
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