La Nappola spinosa è una pianta alloctona naturalizzata originaria del Sud-America, presente su tutta l’area mediterranea e su gran parte del territorio italiano. Spontaneizzata anche in Toscana, talvolta è considerata invasiva. Il genere Xantium a cui appartiene, è composto da pochissime specie. Si tratta di una monoica, con fiori maschili e femminili separati, ma presenti sulla stessa pianta.
E’ una pianta erbacea annuale con apparato radicale formato da una radice fittonante contornata da radichette secondarie; il fusto è prostrato, ascendente, pubescente di circa 30-80 cm, con numerose ramosità concentrate soprattutto alla base, che presentano spine triforcate, lunghe fino a 3 cm, di colore giallastro, poste all’inserimento dei nodi delle foglie.
Le foglie sono sostenute da un breve picciolo di 2-4 cm e sulla stessa pianta si possono vedere sia trilobate che lineari. Le prime con lamina romboidale, lunghe anche oltre 3 cm e larghe 2-5 sono formate da 3 lobi e talvolta da 5, di color verde brillante, con pagina inferiore grigio-tomentosa. Quelle lineari, larghe pochi millimetri sono lunghe fino a 6-8 cm.
L’infiorescenza si compone da un agglomerato di piccoli capolini di colore giallastro, di cui il maschili, in numero maggiore rispetto ai femminili, sono posti all’ascella delle foglie. I femminili si trovano nella parte esterne e bassa della pianta raggruppati in numero di 2-3. Sono privi di corolla, con brattee uncinate e peduncolo più lungo dei maschili.
Il frutto ha forma ellissoidale (5x12mm.), formato dall’involucro indurito che lo ricopre completamente. E’ provvisto di spine giallo-rossastre su tutta la superficie, uncinate e ripiegate ad amo. All’interno sono racchiusi 2 acheni, larghi 4-5 mm e lunghi fino a 1 cm, con 2 prolungamenti spinosi.
Si tratta di una specie officinale tossica, usata in passato nella medicina popolare, per le sue proprietà emostatiche, ematiche, diuretiche e sedative. Veniva anche utilizzata contro la lebbra.
I glucosidi contenuti in tutta la pianta e nel suo seme possono essere pericolosi anche per gli animali da pascolo.
L’antico medico-botanico Discoride riferiva che la pianta veniva usata per imbiondire i capelli e per colorare le stoffe di giallo.
L’etimologia del suo nome proviene dalla parola greca ‘Xantos’, che significa giallo, per le sue conosciute proprietà tintorie, mentre l’epiteto ‘spinosum’ allude alla presenza di spine sulla pianta.
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