Pianta erbacea annuale con sottile radice fittonante, con fusto glabro, eretto, talvolta un po' piegato alla base, piuttosto ramificato, alto fino a 50 centimetri.
Le foglie lungo il fusto sono alterne, composte e variamente incise in sottilissime lacine, di colore verde chiaro. Quelle che si trovano alla base hanno un picciolo terminante in una guaina abbracciante.
Il fiore è solitario all'apice di ogni stelo, è circondato da una corona di 5 foglie che oltrepassano i sepali che sono 5 di colore variabile dall'azzurro, al celeste, fino a bianco, più grandi dei veri petali. La corolla infatti è formata da 8-10 piccoli petali assottigliati alla base con una curiosa forma di cornetto scuro che contiene il nettare, mentre in alto si dividono in due parti un po' pelose, circondati da numerosi stami.
Il frutto è una curiosa grande capsula globosa e rigonfia di color verde marrone a maturità, formata da 5 spicchi saldati insieme, contienenti dei semini ovali neri, rugosi simili a quelli del cumino, apprezzati in cucina, nella pasticceria e per aromatizzare i liquori.
I piccoli semi, conosciuti anche in antichità, venivano utilizzati come spezie ed accompagnavano i faraoni egizi nel corredo della loro tomba.
Negli Stati Uniti da questi semini viene ricavato un olio, usato come integratore alimentare. Fanno anche parte degli ingredienti aromatizzanti della famosa bibita alla "cola".
L'origine del nome "Nigella" deriva dal latino "Nigra" che descrive proprio il colore scuro dei suoi semi, mentre la parola "Damascena" significa originaria di Damasco.
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