cdg-f-rucola-selvatica   Nome scientifico: DIPLOTAXIS TENUIFOLIA
  Nome comune: RUCOLA SELVATICA
  Famiglia: Brassicaceae
  Fioritura: Maggio-Novembre
  Habitat: si trova sui terreni sabbiosi o ghiaiosi, nei luoghi incolti e al margine di viottoli. Fino a 1000 metri.


Descrizione

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Piccola pianta cespugliosa perenne o biennale, con robusta radice fusiforme di colore biancastro e fusto legnoso eretto di colore verde grigio, alto da 20 a 70 cm.

Le numerose foglie possono essere lunghe anche 20 cm, larghe da 2 a 4 e si dispongono in numero maggiore nella rosetta basale. Sono di colore verde glauco opaco, formate da segmenti con stretti lobi che possono essere talvolta dentati, altre volte lisci. Le superiori sono più piccole con segmenti meno evidenti. Ma il lungo stelo che porta i fiori, spesso è privo di foglie.

I fiori sono grandi poco meno di 1 cm, portati da peduncoli lunghissimi. Hanno 4 sepali verdastri, lunchi 5 mm e 4 petali spatolati di colore giallo lucente, lunghi fino a 1cm e mezzo. Di solito fiorisce raramente il primo anno.

Il frutto è una siliqua lunga anche oltre 5 cm, eretta, che contiene all’interno diversi semini minuti, che si dispongono su due file.

La Rucola selvatica è una specie commestibile-officinale, apprezzata per il suo particolare gusto aromatico e pungente, che si accompagna a un'infinità di ricette. Le foglie sono ricche di sali minerali, acido folico, vitamine C, K e B.

Nota fin dai tempi più antichi, nel periodo romano e rinascimentale era chiamata ‘erba lussuriosa’ perché considerata afrodisiaca, magica e sacra e venivano consumati anche i suoi semi. Nella medicina popolare si preparavano unguenti a base di fiori e foglie, che serviva a ungere il ventre dei bambini piccoli, affetti da vermi.

Oggi è apprezzata soprattutto per la sua azione disintossicante, ricostituente, stimolante dell’appetito e purificante del fegato. Se ne possono fare tisane rilassanti e infusi dalle proprietà diuretiche e espettoranti.

Per il suo alto contenuto di ‘sulforafano’, recenti studi riconoscono alla pianta anche proprietà stimolanti del sistema immunitario, antidiabetiche e antitumorali.

Le foglie più tenere si possono consumare crude in insalate e ridotte in pesto per aromatizzare carni e altre pietanze. Cotte, miste ad altre erbe selvatiche, conferiscono un gusto particolare a frittate, sformati e preparazioni varie.

Il suo nome scientifico è formato da due parole greche. ‘diploos’ e ‘taxis’ che descrivono il doppio ordinamento dei semini nella siliqua. ‘Tenuifolia’ invece proviene dal latino ‘tenuis’ e ‘folium’ che significa foglia esile e sottile.

                    



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Diplotaxis tenuifolia -- Rucola selvatica