La famiglia delle Salicacee comprende piante appartenenti a due soli generi, i salici e i pioppi, ambedue presenti dove c’è vicinanza di acqua, come rive di fiumi, torrenti o fossati. Mentre i Pioppi sono di facile riconoscimento, per i Salici non è sempre possibile una facile identificazione dato il loro continuo ibridarsi. Per i salici, l’impollinazione è diffusa dagli insetti, mentre per i Pioppi avviene ad opera del vento.
Il Salice ripaiolo è considerata una pianta pioniera che colonizza le rive dei fiumi, le golene e i terreni sabbiosi, in grado di resistere alle correnti e alle piene che inondano le rive.
Generalmente ha portamento arbustivo, cespitoso e più raramente può avere l’aspetto di un piccolo alberello il cui tronco ha una corteccia grigio-verdastra.
I suoi numerosi rami sono sottili, flessibili di colore giallastro tendente al rossiccio, leggermente più scuri quelli più vecchi.
Le foglie sono decidue, di forma strettamente lineare-lanceolata, lunghe da 6 a 15 cm, ampie circa mezzo cm, portate da brevissimo picciolo. Hanno margine dentato, spesso revoluto, di colore verde opaco intenso nella parte superiore, mentre la pagina sottostante è grigiastra per il fitto tomento che la ricopre. Sono evidenziate da nervature.
Trattandosi di una specie ‘dioica’, i fiori del salice, sono portati su due piante diverse, di cui i maschili riuniti in amenti lunghi 3-4 cm con vistose antere color giallo intenso, leggermente ricurvi verso l’esterno da dare l’impressioni di essere leggermente appassiti. I fiori femminili, sono riuniti anch’essi in amenti, sostenuti da un piccolo peduncolo, ma appaiono molto più sottili e di colore verdastro.
Il frutto consiste in una piccola capsula conica-allungata, bivalva che contiene numerosi semi provvisti di pappo cotonoso bianco.
Anche in questa specie, come tutti i salici, la scorza e le foglie contengono salicina, da cui si ricavava l’acido salicilico, un potente febbrifugo, ma tossico anche per molti animali.
Si suppone che il nome generico della pianta possa provenire dalle parole celtiche ‘sal lis’ col significato di ‘presso l’acqua’; mentre il suo nome specifico proveniente dal greco ‘helos=palude’ e ‘agnos=puro-bianco’ farebbe riferimento al colore biancastro della pagina inferiore delle sue foglie.
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